Di Falco a capo di Aigae: subito riconoscimento regionale per le guide escursionistiche

È la guida Nanni Di Falco il nuovo coordinatore per la Sicilia dell’AIGAE, l’Associazione Italiana Guide Ambientali Escursioniste. La nomina è arrivata nel corso dell’assemblea ordinaria dei soci in cui sono stati eletti i membri del consiglio direttivo, i consiglieri extraterritoriali, il revisore unico dei conti e i tre membri del Collegio Probiviri. Nanni Di Falco rivestirà anche il ruolo di Consigliere nazionale facente parte del Collegio Direttivo.

Nanni Di Falco, 52 anni, guida escursionistica storica, vive tra Ragusa Ibla e Rifugio Scirocco, di cui è gestore e proprietario. Socio fondatore e referente per la Sicilia della Compagnia dei Cammini che si occupa di viaggi a piedi e promuove la cultura del camminare, nonché membro fondatore del Comitato promotore del Parco degli Iblei e socio della fondazione siciliana dei centri di educazione ambientale.

L’AIGAE come associazione di categoria riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo Economico vanta oltre 3mila soci in tutta Italia e negli ultimi anni è cresciuta notevolmente. Tramite le sue guide escursionistiche è impegnata nella tutela dell’ambiente naturale e nella ricerca di un nuovo equilibrio tra uomo e natura. Oggi Nanni Di Falco dovrà guidare non solo i suoi clienti ma le circa 400 guide siciliane dell’AIGAE, attraverso un percorso che li porti ad essere in primo luogo riconosciute legislativamente dalla Regione Sicilia. Sembra assurdo, infatti, ma ad oggi non esiste una normativa regionale sulle Guide naturalistiche.

Eppure, in Sicilia l’AIGAE è presente da quasi 30 anni anche se è solo negli ultimi 10 anni che, grazie alla crescita del turismo outdoor, l’escursionismo è diventato anche una forma di turismo rilevante. Si deve alle Guide Escursionistiche la nascita di nuovi itinerari naturalistici, di pacchetti turistici di trekking siciliani venduti in tutto il mondo, della grande affermazione dei Cammini tematici in Sicilia.

“Oggi – afferma Nanni Di Falco – non possiamo essere più ignorati dalla legislazione nazionale e regionale che non ha mai creato un albo, un elenco speciale o qualsiasi altra cosa che porti ad un riconoscimento delle circa mille persone tra AIGAE Sicilia ed altri operatori che lavorano giornalmente spostando numeri sempre più importanti di persone e generando economie collaterali. Oggi essere non riconosciuti in Sicilia ha voluto ad esempio dire essere fuori da qualsiasi misura di sostegno sia in questo periodo particolare dovuto al covid ma anche altre volte”.

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