Il nuovo dissalatore di Lipari e i due depuratori, costato 60 milioni di euro, non hanno risolto la crisi idrica dell’isola. E ilgovernatore siciliano Rosario Crocetta, che ha trascorso le vacanze pasquali alle Eolie, trova “scandaloso che l’impianto non produca i 9 mila metri cubi d’acqua per il quale è stato costruito. Non si capisce cosa non funziona, se la manutenzione ordinaria o altro. Con un dissalatore nuovo non si può ricorrere alle navi cisterna e alle autobotti: è un bel business. Convocherò a Palermo i gestori dell’impianto e anche il sindaco”.
Dichiarazioni, però, che lasciano perplessi i vertici di Federalberghi Isole Eolie e Isole Minori della Sicilia “oltre a darci l’ennesima prova dell’inefficacia della macchina regionale e dei meccanismi politici che, di volta in volta, la reggono”.
Il presidente Christian Del Bono ricorda infatti che Federalberghi Isole Eolie già nel maggio del 2015 aveva evidenziato per iscritto agli organi competenti e, in primis, a Crocetta, i disagi ai quali andavano incontro alcune strutture alberghiere eoliane a seguito della mancanza di un regolare approvvigionamento idrico. In seguito, il 28 luglio 2016, proprio per accertarsi che Crocetta e gli uffici preposti, potessero dare peso alla denuncia avanzata dall’associazione, era stata trasmessa per mezzo di un legale incaricato una formale “diffida ad adempiere al fabbisogno idrico”, richiedendo anche informazioni in ordine allo stato dell’appalto del nuovo dissalatore.
Gli uffici della Regione avevano risposto in modo non esaustivo, con sei mesi di ritardo, confermando i ritardi nella gestione dell’appalto del dissalatore che non funziona ancora a regime. Federalberghi Eolie, quindi, nonostante le rassicurazioni ricevute dall’amministrazione locale – a sua volta, si presume, rassicurata dagli uffici regionali – aveva reiterato le proprie richieste, formalmente e sempre attraverso il legale incaricato, lo scorso 15 marzo 2016.
Nel frattempo, i rappresentanti dell’associazione effettuavano diversi incontri – ufficiali e non – con il sindaco, Marco Giorgianni e col vicesindaco, Gaetano Orto, nel corso dei quali venivano informati delle numerose richieste e segnalazioni notificate alla Regione. In ultimo, dell’incontro tenutosi lo scorso febbraio e di quello tenutosi i primi di marzo – tra il Comune di Lipari e i funzionari Regionali – nell’ambito del quale sembrava che la Regione avesse acconsentito a coprire a mezzo navi cisterna la mancata produzione del dissalatore.
Qualche giorno fa erano state ascoltate con preoccupazione e meraviglia le dichiarazioni del vicesindaco, Gaetano Orto, che questa volta denunciava la situazione definendola grave ed incresciosa. Adesso è il turno del presidente Crocetta che sembra cadere dalle nuvole scaricando la patata bollente al Comune di Lipari.
“Riteniamo inaccettabile – commenta Del Bono – che nonostante le nostre diffide, denunce e, abbondantemente manifestate e reiterate preoccupazioni, il problema esploda soltanto adesso, proprio in apertura della stagione estiva, attraverso un indecoroso scarica barile, e che solo ora il Governatore Crocetta ritenga opportuno convocare (tardivamente aggiungiamo) le parti interessate. Il Presidente Crocetta ha ragione nell’affermare che non si possono spendere 60 milioni di euro ed essere ancora in emergenza idrica, ma di tale situazione ne erano tutti a conoscenza già dallo scorso anno. Sicuramente – conclude Del Bono – non resteremo a guardare e abbiamo conferito mandato al nostro legale per porre in essere tutte le azioni utili a tutela dei nostri diritti, certi che questi non debbano dipendere né dalla forza politica di un territorio rispetto al governatore o all’assessore di turno né dal fatto che Crocetta possa trovarsi casualmente in vacanza alle Eolie per Pasqua”.