Enna, se la tassa di soggiorno danneggia gli albergatori

Timori tra gli operatori turistici ennesi per la recente approvazione in consiglio comunale della tassa di soggiorno. A esprimere perplessità è in particolar modo la delegazione comunale Confcommercio della Città di Enna per bocca del suo presidente Fabiola Lo Presti.

“Non è l’importo della tassa che dovranno pagare i turisti a preoccuparci – sottolinea – ma le modalità di riscossione che andranno a danneggiare gli operatori turistici, costretti a trasformarsi in esattori per conto del Comune. Quando il turista pagherà (come accade nel 95% dei casi) con carta di credito, la percentuale delle commissioni dovute alle banche sarà totalmente a carico dell’albergatore. Per questo avevamo chiesto una franchigia del 10%, come avviene a Palermo, giusto per consentire un ammortamento dei costi di gestione. Ma la nostra proposta non è stata presa in considerazione”.

“Per incentivare il turismo è necessario programmare, pianificare, adottare provvedimenti su trasporti, strade e servizi. Altrimenti il rischio è che in questo preciso momento storico, ancora caratterizzato da crisi e pandemia, la tassa di soggiorno potrebbe scoraggiare il turista a fermarsi a Enna. Vigileremo attentamente – conclude – affinchè l’Amministrazione comunale, che ha così fortemente voluto istituire la tassa di soggiorno, vincoli questi nuovi introiti ad iniziative specifiche per lo sviluppo di servizi turistici, come la legge obbliga”.

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