Federalberghi lancia l’allarme sul sommerso nell’Isola

Il ricettivo sommerso nel settore turistico in Sicilia cresce senza sosta. È quanto emerge dal rapporto realizzato da Federalberghi nazionale con la collaborazione tecnica di Incipit su dati Inside Airbnb. Lo studio ha interessato tutto il territorio nazionale con un focus nelle grandi città, tra le quali anche Palermo.

“Presentiamo i dati di una realtà inconfutabile: sono sempre più numerose infatti, le strutture che fanno un ricettivo sommerso – ha detto Alessandro Nucara, direttore nazionale di Federalberghi – e ciò non fa altro che danneggiare ulteriormente le imprese.

Non è vero che si tratta di forme integrative del reddito. Sono attività economiche a tutti gli effetti. Oltre la metà (57,7%) degli annunci sono pubblicati da persone che amministrano più alloggi.
Non è vero che si tratta di attività occasionali. La maggior parte (il 79,3%) degli annunci si riferisce ad alloggi disponibili per oltre sei mesi l’anno.
Non è vero che si condivide l’esperienza con il titolare. La maggior parte degli annunci (70,2%) si riferisce all’affitto di interi appartamenti in cui non abita nessuno.
Non è vero che le nuove formule tendono a svilupparsi dove c’è carenza di offerta. Gli alloggi sono concentrati soprattutto nelle grandi città e nelle principali località turistiche dove è maggiore la presenza di esercizi ufficiali.

Nella sola città di Palermo esistono circa 3mila esercizi di cui nessuno sa nulla. Arriviamo a oltre 5mila se guardiamo a tutta la provincia – ha aggiunto Nucara – Questo significa che un numero impressionante di persone ogni sera in alloggi che nessuno conosce. E un grande mercato, c è posto per tutti ma tutti devono lavorare rispettando le regole”.

In soli 10 mesi, da ottobre 2015 ad agosto 2016, nel solo comune di Palermo risultano il 15,9% di inserzioni in più, raggiungendo quota 2.901 alloggi. L 86,8% risultano disponibili per oltre 6 mesi all’anno.

“Un fenomeno che deve essere riconosciuto, osservato, analizzato a cui bisogna porre rimedio. I dati di crescita della città ci sono, ma se pensiamo a tutto quello che sfugge alle imprese ricettive, parliamo di tanti e tanti milioni di euro. Questo non lo possiamo permettere in un momento in cui le strutture ricettive faticano a stare sul mercato malgrado i numeri in aumento e non riescono a dare posti di lavoro.

È arrivato il momento di intervenire con più forza – ha concluso- Non si può più tollerare che, in un periodo di crisi così forte con le risorse delle casse cittadine ridotte al minimo, si lascino proliferare strutture ricettive in regime di assoluta illegalità”.

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