Luci e ombre dell’albergo diffuso secondo Assoturismo Sicilia

La formula dell'albergo diffuso fa discutere. Il coordinamento regionale di Assoturismo Confesercenti Sicilia, riunitosi lo scorso 31 gennaio, teme che possa diventare strumento per distribuire risorse improduttive sul territorio.
Ai lavori, presieduti dal presidente Confesercenti Sicilia, Vittorio Messina, e dal direttore Michele Sorbera, ha partecipato il dirigente del Servizio 4 dell'assessorato regionale al Turismo, Saverio Panzica, il quale è entrato nel merito della Legge 11 del 2013 "norme per il riconoscimento dell'Albergo diffuso" e del correlato regolamento di attuazione previsto all'art 3 comma 6 della richiamata norma.
"Secondo l'attuale schema di regolamento, qualora ottenga l'approvazione dal Governo – ha precisato Panzica – i territori ospitanti l'Albergo diffuso sono individuati nei centri storici, cosi come definiti ai sensi del decreto del Ministero dei Lavori Pubblici 2 aprile 1968 n.1444, nei borghi marinari e rurali e nelle aree di interesse storico, architettonico o monumentale. Le strutture che possono concorrere al riconoscimento di albergo diffuso sono gli affittacamere e le case vacanze e i criteri di  classifica adottati sono quelli previsti dai parametri indicati, per tali tipologie ricettive,  dall'art. 3 comma 10 e 11 della Legge regionale n. 27 del 1996".
Inoltre Panzica ha chiarito i dettami normativi in materia di segnalazione certificata di inizio attività e in merito alle competenze attribuite allo Sportello Unico delle Attività Produttive. "Oggi chi deve avviare un'impresa – ha spiegato Panzica – deve presentare la Scia al SUAP del comune di riferimento e può fin da subito esercitare la propria attività. L'attuale impianto normativo infatti prescrive che i  controlli previsti dalla legge per verificare il rispetto, da parte dell'imprenditore, dei requisiti necessari per operare sul mercato, è fatto non più ex ante ma ex post". 
Gaetano Pendolino, responsabile regionale di Assoturismo Confesercenti Sicilia, pur apprezzando il lavoro condotto dal governo siciliano ha tuttavia esternato la preoccupazione che l'Albergo Diffuso, inteso come strumento a sostegno dello sviluppo turistico delle aree interne e di una più equilibrata diffusione del nostro sistema ricettivo regionale, possa allontanarsi dalla sua originaria filosofia, e diventare mezzo per la distribuzione di risorse improduttive sul territorio nonché fonte per il dilagare di nuovo abusivismo.
Dal canto suo, Salvo Basile, coordinatore regionale Assoturismo Sicilia, ha invitato l'assessorato a intraprendere ogni azione utile affinché si possa monitorare sui territori il corretto funzionamento dei Suap, i quali, laddove costituiti, in molti casi non riescono ad assolvere al loro ruolo di interlocutore unico con le imprese in grado di dare risposte chiare e tempestive in luogo delle pubbliche amministrazione coinvolte a diverso titolo nel procedimento.  

editore:

This website uses cookies.