“Appena qualche giorno prima del conflitto Ucraina-Russia ci siamo trovati una ventina tra albergatori e TO internazionali. E in molti serpeggiava un incondizionato ottimismo. Certi che, lasciata alle spalle la crisi pandemica, la ripresa economica, e con essa quella turistica, sarebbe stata di notevole portata. Tra questi un operatore moscovita prevedeva che per il 2022 dalla Russia verso la Sicilia sarebbero arrivati flussi di turisti alto-spendenti. Invece, l’aggravarsi della crisi economica dapprima per la pandemia, che non accenna a rallentare, poi per l’inasprimento della guerra Ucraina-Russia, scatenerà fattori tanto rapidi e incontrollabili da rallentare la ripresa anche turistica”. Ne è certo Giuseppe Rosano, presidente di Noi albergatori Siracusa e vicepresidente nazionale di Assohotel.
“Segnali positivi di una graduale risalita giungevano anche dai mercati. Non avremmo di sicuro raggiunto i livelli ante-pandemia ma assodavamo di ottimizzare discreti ricavi che avrebbero consentito, già a metà marzo, di riaprire gli alberghi e di assumere il personale che, ansioso come noi, attende di riprendere a lavorare per sostenere la propria famiglia – ha aggiunto – Oggi, anziché parlare di vaccini, nonostante i contagi ricomincino a salire, si parla di missili, di compresse allo iodio, di scorte alimentari e di riarmo del potenziale bellico. Si arriva perfino a supporre una terza guerra mondiale e un conflitto atomico globale, che non lascerebbe in vita alcun essere vivente. Un’altra mazzata la sta cagionando il caro-bollette di energia elettrica, gas nonché sulla pompa di benzina. Assistiamo inermi al rialzo del costo dei generi alimentari trascinati pure da una inflazione che oramai, in Italia, ha raggiunto il 6%. E la preoccupazione cresce: tra imprese turistiche ormai collassate e compagnie aeree assoggettate all’aumento del carburante che si ripercuoterà sul costo dei biglietti. Ma tutto ciò sta incidendo su ogni singolo cittadino che vede svilito il potere di acquisto anche sui beni di prima necessità”.
Rosano si chiede: “Cosa ci riserverà la Pasqua 2022? Credo che neppure Tiresia con la sua saggezza e preveggenza sia in grado di azzardare una credibile previsione. Arrischiare di farlo sarebbe come immaginare i pesci volare. Di certo tutto ciò peserà anche sul turismo di prossimità. I siciliani che vorranno spostarsi da un lato all’altro dell’Isola ci penseranno due volte prima di progettare anche un semplice weekend. Anche nei giorni scorsi, nel corso di un summit con alcuni operatori turistici a Venezia, serpeggiava incertezza su come si prospetterà la stagione turistica 2022. Nel corso delle crisi si dice sempre di trovare idee e progetti nuovi per ripartire. Ma, osservando quello che sta accadendo in questi giorni e cosa ancora ci aspetta, oltre all’ottimismo che si alloca sotto le scarpe, qualsiasi intendimento ormai puzza di stantio, persino di azzardo. E quindi? L’attuale stato di negatività procura ansia e incertezza. I turisti – conclude Rosano – per programmare una vacanza, breve o lunga che sia, hanno bisogno di essere attorniati da uno stato d’animo sereno per prendere con tranquillità un volo e muoversi liberamente da un Paese all’altro, senza essere turbati da alcuna preoccupazione. Per viaggiare c’è bisogno di pace”.