La Sagra del mandorlo in fiore potrebbe slittare a marzo, circa un mese dopo la data ormai storicizzata di febbraio (quest'anno prgrammata dal 2 al 9 febbraio). Con grande disappunto degli albergatori e degli operatori turistici agrigentini. "Si tratterrebbe – sottolinea Paolo Pullara, presidente di AssoHotel Agrigento e presidente del Consorzio Turistico Valle dei Templi – di una scelta dissennata che priverebbe la manifestazione di ogni significativa ricaduta turistica ed economica sul territorio e, al contrario, causerebbe un serio danno a tutti gli operatori economici e ai lavoratori a vario titolo impegnati nella filiera turistica (e non solo) in occasione della Sagra. La Sagra del Mandorlo in Fiore infatti è da sempre il principale evento di promozione turistica del nostro territorio e ad oggi la città ha sempre rispettato l'appuntamento. In tutto il mondo (resto della Sicilia compresa) è infatti inconcepibile che una manifestazione dal forte richiamo turistico che si è svolta regolarmente per oltre sessant'anni sempre nello stesso periodo possa subire uno slittamento a sole due settimane dal suo inizio.
Ed è per questo che, nonostante l'assordante mancanza di promozione, nonostante l'assoluto pressappochismo, nonostante la totale mancanza di un minimo di programmazione, anche quest'anno i turisti organizzati da diversi tour operator e molti viaggiatori individuali hanno deciso di venire a vedere la Sagra del Mandorlo in Fiore prenotando con largo anticipo. Come si può solo immaginare a fronte di impegni presi da tanti operatori turistici nazionali ed internazionali con i loro clienti di fare slittare la data? Come si può solo pensare di privare la Sagra della sua ciclica data storicizzata? Per mesi tutti hanno creduto alle parole del sindaco Marco Zambuto che diceva che la Sagra sarebbe stata fatta e nei tempi adeguati. Spostare la manifestazione di un mese e con un preavviso così breve significherebbe invece ucciderla definitivamente. Inoltre non è assolutamente pensabile che i turisti persi ora possano venire poi a marzo, e gli operatori turistici per quale masochistico desiderio dovrebbero poi fidarsi di una nuova data che potrebbe poi essere nuovamente rinviata e tale ragionamento ovviamente varrebbe anche per l'anno prossimo e i successivi. Pertanto, fare la Sagra successivamente alla data tradizionale sarebbe assolutamente inutile, sarebbe davvero uno spreco di denaro come viene da alcuni (a torto) definita".