A Gela riapre sito archeologico di Capo Soprano

Una tensostruttura hi-tech proteggerà le antiche mura timoleontee

Una tensostruttura di ultima generazione proteggerà le antiche mura timoleontee di Capo Soprano a Gela.. La soprintendenza ha infatti eliminato la copertura provvisoria, incompatibile con la fruizione del sito da parte di studiosi e visitatori, realizzandone una definitiva, consistente in una tensostruttura aperta su tutti i lati il cui manto è formato da una membrana ultraleggera ma resistente e dello stesso colore del terreno sabbioso. L’opera è stata finanziata con due milioni e mezzo di euro provenienti dai Fondi Por 2000/2006. “Il progetto è partito nel 2001 – ha spiegato Fortunato Motta, progettista della copertura – e vede l’utilizzo di materiali autoprotettivi innovativi, che si armonizzano perfettamente con il reperto arcaico in mattoni crudi, proteggendo quest’ultimo, facilmente deteriorabile, dagli agenti atmosferici”. Il sito, del IV secolo a.C., è stato restituite alla pubblica fruizione venerdì scorso.
Oggi le mura di capo Soprano sono considerate uno dei reperti più straordinari e meglio conservati dell’architettura militare antica. Le dune di sabbia mobili, create dal vento, hanno infatti custodito in maniera eccellente un tratto delle fortificazioni di circa 300 metri di lunghezza, 3 di spessore e fino a 8 di altezza, che rappresentano l’estremità occidentale di una linea difensiva che, in origine, girava intorno a tutta la collina di Gela, e all’interno della quale vi erano quartieri civili.

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