Il Grand Hotel delle Terme, il mitico albergo ottocentesco costruito sulle caldissime acque vulcaniche citate persino da Diodoro Siculo, chiuso da dieci anni, mitica sede della Targa Florio, riapre i battenti a Termini Imerese e lo fa in occasione del festival delle Vie dei Tesori che per la seconda edizione di seguito – dopo il debutto entusiasmante da 3.500 presenze lo scorso anno – ritorna a Termini Imerese. Ma non l’Hotel non è l’unica sorpresa del festival: riapriranno infatti al pubblico anche le Terme romane in cui, leggenda vuole, si bagnò anche Ercole di ritorno dalle fatiche: un luogo dimenticato, straordinario, dove l’acqua sgorga ancora oggi a 37 gradi.
“L’anno scorso Le Vie dei Tesori a Termini Imerese fu una scommessa, ma è anche stato un bellissimo successo – dice il sindaco Maria Terranova – Ma quest’anno ci siamo messi d’impegno per riaprire due luoghi importanti per questa città. L’Hotel e il complesso delle terme romane sono patrimonio della città e la nostra battaglia per restituirlo definitivamente ai termitani continuerà”.
“C’era l’esigenza di cambiare l’immagine di Termini Imerese, profondamente compromessa – dice l’assessore al Turismo, Pippo Preti – e abbiamo scelto il marketing territoriale più forte che esista, Le Vie dei Tesori, per raccontare la riscoperta dei luoghi della città. Oggi diamo la possibilità ai giovani cittadini di entrare per la prima volta nel Grand Hotel, e ai vecchi, quella di accedere alle terme romane da decenni chiuse al pubblico”.
Le Vie dei Tesori ritorna quindi a Termini Imerese da sabato 10 settembre e va avanti per tre weekend, sempre sabato e domenica, fino al 25 settembre.
Ma non solo terme, gli altri luoghi aperti sono una vera immersione nella storia di Termini Imerese, antica e recente, a partire dal castello (del tutto sconosciuto, ne restano solo le tracce), le chiese preziose – Santa Caterina d’Alessandria con il sorprendente ciclo di affreschi di fine ‘400 che racconta la vita della santa e la lunga iscrizione in lingua siciliana antica; Maria Santissima Annunziata con il suo crocifisso miracoloso sotto la cupola di esotiche Azulejos; la normanna San Giacomo, la prima cattedrale di Termini, sede dell’antico Vescovado; Sant’Orsola, in quello che era l’antico quartiere arabo “Delli balati”, che si mostra in realtà come due chiese sovrapposte; e il santuario Madonna della Consolazione con il suo dipinto miracoloso legato alla venerazione della Vergine –; poi il convento Santa Maria Gesù La Gancia che conserva la prima Pietà marmorea che si conosca in Sicilia, datata 1480.
Ma anche, la casa-museo di Filippo Sgarlata, uno dei più importanti medaglisti italiani contemporanei, dove si possono ripercorrere le tappe della sua esperienza artistica.
Le tre passeggiate condurranno alla scoperta del Riparo del Castello, ovvero dei siti archeologici del territorio; della Termini romana – questo percorso si concluderà con uno spettacolo di gladiatori a cura dell’associazione Termini D’Amuri –; e alla scoperta dell’acquedotto Cornelio, straordinaria opera di ingegneria idraulica realizzata dai romani. Sarà anche possibile scoprire Termini Imerese dal mare: il suo waterfront frastagliato è uno spettacolo soprattutto se osservato nelle ore che precedono il tramonto.
Informazioni: 091 842 0004, tutti i giorni 10-18.