Le Cave di Cusa, all’interno del Parco archeologico di Selinunte, tornano ad essere scenario di una stagione di iniziative culturali che promuove la Sicilia e i siciliani. Prenderà il via martedì 31 agosto la seconda edizione di “Sicilia Parra”, la rassegna ideata e diretta dall’attore e regista Piero Indelicato, che prevede cinque spettacoli in scena dal 31 agosto all’11 settembre. L
a rassegna, che punta alla promozione del territorio e alla valorizzazione dell’identità siciliana, realizza anche quest’anno un ideale connubio tra cultura e prodotti della terra, coinvolgendo, oltre che l’assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, anche quello dell’Agricoltura. Cultura siciliana, quindi, e prodotti tipici del territorio: olio extra vergine d’oliva, olive Nocellara del Belìce, vino, farine di grani antichi in quella che, in una sola parola, rappresenta un progetto integrato di Agri-Cultura.
Il sipario si apre il 31 agosto con il concerto di Mario Carpi, classe 1969, siciliano di Erice notato da Lino Patruno e dal 1997 parte dell’orchestra jazz che ha calcato i più prestigiosi palcoscenici del mondo.
“Abbiamo lavorato a lungo a questa rassegna che – dice il direttore artistico, Piero Indelicato – ha trovato concreto apprezzamento già durante lo scorso anno da parte dell’assessore regionale dei Beni Culturali, Alberto Samonà, molto attento a valorizzare i temi legati all’identità siciliana. Siamo molto felici di tornare alle Cave di Cusa che, quest’anno, grazie agli interventi messi in atto dal direttore del Parco, Bernardo Agrò, è ancora più strutturato e accogliente”.
“La rassegna “Sicilia Parra” in programma nelle Cave di Cusa, il luogo in cui si estraeva e si lavorava la pietra dei templi e dal quale sono state estratte quelle utilizzate per la costruzione della città di Selinunte – sottolinea l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – accende un faro su un luogo unico dove la vita sembra essersi fermata a quel lontano 409 a.C. quando il cantiere fu improvvisamente abbandonato a causa della guerra che, colta di sorpresa la città di Selinunte, la distrusse completamente. Ritornare ad animare le Cave, portandovi dentro la magia della musica, dell’arte e del teatro, è come sciogliere un incantesimo, tornare a dare movimento e respiro vitale a un luogo per restituirlo pienamente ai siciliani e ai tanti visitatori”.