Apertura straordinaria dei bagni di Cefalà Diana per SETTEMBRE UNESCO

Successo a Palermo per #SETTEMBREUNESCO: il viaggio tra i tredici siti che vantano (e possiedono ancora, nonostante siano passati da rifacimenti, restauri e bombardamenti) caratteristiche arabo-normanne e che hanno fatto parte del dossier di candidatura stilato per UNESCO sin dalla prima ora, si completerà domani, mercoledì 25 settembre, e coinvolgerà uno dei tesori meglio nascosti del Palermitano: una vera staffetta sarà messa in campo per aprire i Bagni di Cefalà Diana, di solito difficili da visitare: dalle 9 alle 14 le visite saranno a cura della Soprintendenza che passerà il testimone ai volontari del Servizio Civile dalle 14 alle 20 per poi proseguire in notturna dalle 20 alle 23 con l’ausilio degli addetti dell’amministrazione comunale di Cefalà Diana.

Si tratta di un sito veramente straordinario, l’unico complesso termale di tipo islamico in Sicilia. L’edificio fu costruito a ridosso di uno sperone di roccia da cui sgorgava un’acqua termale calda utilizzata nel corso dei secoli per scopi terapeutici; oggi si trova all’interno di un suggestivo baglio del ‘500, l’interno a pianta rettangolare, è coperto da una volta a botte con fori per l’aerazione.

La sala è divisa in due zone: la prima, più piccola e ad una sola vasca, è a ridosso della sorgente di acqua calda, mentre la seconda, più grande, è dotata di tre vasche. La parte più piccola oltre gli archi, rimasta quasi del tutto originale, comprende una vasca che serviva come raccolta delle acque termali che sgorgavano dal terreno e venivano poi incanalate nella grande vasca. Gli ultimi scavi archeologici condotti all’interno dell’edificio termale, tra il 1992 e il 2006, ipotizzano che  l’edificio normanno sia nato sotto Guglielmo II (1166-1189), su una preesistente struttura di epoca islamica. Dopo i lavori di restauro della Soprintendenza, il sito è stato aperto alla visite e l’acqua è ritornata nelle vasche.

Sempre le terme arabe ospiteranno, dalle 17 alle 23, la mostra “Integrazioni” dell’associazione Incontemporanea Arte Attiva.

 

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