Bagheria, chiude il museo Guttuso: le spese non coprono incassi

Il museo Guttuso, ospitato a Villa Cattolica a Bagheria, chiude i battenti. La galleria d’arte incassa infatti 20 mila euro ma le spese sono 480 mila euro. Lo ha deciso il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, che si accinge a firmare l’ordinanza.

 Il sindaco dice che ”si tratta di una chiusura temporanea ma importante perché non è solo legata ai diversi lavori di ristrutturazione e riqualificazione che dovrà subire il museo ma discende anche dalla situazione economica e gestionale del museo dedicato al maestro del Novecento”. 

Intanto l’assessore comunale ai Beni Culturali, Rosanna Balisteri, ha incontrato Fabio Carapezza Guttuso e la direzione degli archivi Guttuso per valutare percorsi condivisi. “Non è esclusa – dice il Comune – l’esternalizzazione della struttura ma si stanno valutando varie forme di soluzioni concordate purché non facciamo ricadere i costi del servizio sul bilancio comunale. Il personale in servizio al museo verrà ricollocato in altri servizi garantendo la sicurezza della villa”.

Ma Carapezza-Guttuso non intende arrendersi e in una lettera inviata al sindaco scrive: “la chiusura del Museo Guttuso e la dismissione del personale che lo amministrava lede, sia
giuridicamente che affettivamente, la validità ed il significato degli atti che hanno consentito la creazione del Museo Guttuso, ospitato a Villa Cattolica. La comunicazione, peraltro data dall’assessore alla Cultura con soli due giorni di preavviso, – aggiunge – ha impedito persino la ricerca di una soluzione alternativa e condivisa, mettendo tra l’altro a rischio gli importanti progetti, Itinerari Guttusiani, finanziati dal Pofers, che garantirebbero al Museo Guttuso, e quindi a Bagheria, un’importante flusso turistico culturale”.

Pertanto il figlio adottivo del maestro spiega “che venendo meno la pubblica fruizione, non ha più senso la permanenza della Collezione Guttuso a Villa Cattolica, e dunque gli archivi si riservano di valutare l’opportunità di chiedere larestituzione delle opere d’arte al fine di assicurarne la pubblica fruizione”. 

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