Continua la primavera dell’archeologia in Sicilia: trovati nuovi reperti a Selinunte

Quattro nuove scoperte al Tempio R di Selinunte per merito di studenti e archeologi della ‘New York University’ e ‘Università Statale’ di Milano. La missione guidata dai professori Clemente Marconi, Rosalia Pumo e Andrew Ward ha consentito di scoprire, proprio davanti la fronte principale del Tempio R (il più antico della città, ora datato archeologicamente al 570 a.C.), parte di una piattaforma monumentale su due livelli che, con molta probabilità, serviva per ospitare l’altare principale del tempio. Si tratta di una testimonianza storica di due fasi diverse della città: la piattaforma più bassa risale agli anni di costruzione del Tempio R, mentre la piattaforma più alta, più monumentale, data al V secolo. È la stessa zona dove, nel 2010, sempre i ricercatori della missione NYU-UniMi trovarono abbondanti resti di sacrificio animale. Tra i reperti anche due punte di lancia bruciate e ritrovate incrociate.
Dal 2010 la ‘New York University’ scava sul tempio R, il più meridionale e il più antico della città. Un interesse su questo lembo di Sicilia da parte di un Ateneo d’Oltreoceano proprio perché Selinunte è una della 5 città del mondo greco che più hanno investito nella costruzione di templi tra età Arcaica e Classica. “Per far piena luce sul tempio R sono ancora necessari altri 3 anni di scavi – spiega Marconi – per studiare al meglio la fondazione del tempio”.
“I risultati della campagna di ricerca appena condotta sono di grande importanza per la conoscenza del santuario urbano costruito tra la fine del settimo e la fine del quarto secolo a.C.. Un’esperienza che restituisce elementi interessanti ai fini della ricostruzione storica della Sicilia antica per una primavera dell’archeologia in Sicilia, che appare sempre di più come una stagione, non soltanto proficua, ma soprattutto duratura e in grado di consolidare solide relazioni internazionali”, ha detto l’assessore regionale ai Beni culturali, Alberto Samonà.

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