Corsa contro il tempo per riformare i beni culturali in Sicilia

Formazione, collegamenti, Unesco, privati e digitale. Sembrano queste le parole d’ordine della rivoluzione annunciata da Antonio Purpura, assessore ai beni culturali, nella gestione dei beni culturali in Sicilia.

In un’intervista a BlogSicilia, Purpura anticipa alcuni passaggi del suo operato: “entro marzo/aprile dell’anno prossimo il sistema dei beni Culturali in Sicilia avrà un altro volto sempre se ci daranno il tempo di completare quanto abbiamo iniziato”.

Quindi Purpura elenca i prossimi step: “nelle prossime ore dovrebbe arrivare in giunta la ripartizione definitiva dei Fondi comunitari per il Piano 2014/2020 tanto attesa. E’ tutto pronto. Il problema è che la giunta non è più stata convocata. Inoltre, a breve, sarà pronto il mio decreto con il quale si regionalizza la legge Franceschini (che permette e regolamenta l’intervento de privati nella valorizzazione dei Beni Culturali) con cui si passerà dalla fase di tutela fino ad ora centrale, a quella di valorizzazione”.

Centrale è poi il tema della formazione, anche dei funzionari: “fino ad oggi abbiamo potuto contare sulle Sovrintendenze improntate sull’ottica della tutela e del restauro. Ora però vogliamo aggiungere la capacità di gestione manageriale per andare verso la valorizzazione. Per questo abbiamo avviato una collaborazione con il Cerisdi e la Scuola superiore della pubblica amministrazione per avviare corsi di management dei beni culturali dedicati ai sovrintendenti dei beni culturali, ai direttori dei musei e dei parchi archeologici, insomma a tutti i nostri funzionari”. 

“Inoltre – sottolinea Purpura a BlogSicilia – stiamo lavorando ad un nuovo approccio per l’utilizzo più accorto dei fondi, sia comunitari del PO Fesr e del Pon Asse 2 concentrandoli su due assi ovvero i grandi attrattori e le attività collaterali. Identificheremo i nostri beni più richiesti, ovvero i parchi archeologici, e concentreremo su queste offerte le nostre attività. Poi lavoreremo con il Pon Asse 2 sulle attività collaterali e promuoveremo i nostri beni con i circuiti privati collegati al turismo.

Insomma è una attività in sinergia fra tanti assessorati così come lo è la promozione dell’itinerario arabo normanno appena riconosciuto patrimonio Unesco che ha un grande problema ovvero il fatto che mentre fra Palermo e Monreale c’è continuità territoriale, per Palermo e Cefalù non è così. Dunque nell’itinerario stiamo inserendo anche i parchi archeologici meno noti di Himera e Halesa anche se non sono arabo-normanni. Poi, insieme all’assessorato Infrastrutture, lavoriamo a collegamenti rapidi e diretti che possano essere ferrati o stradali. I siti che compongono un itinerario devono essere raggiungibili in modo semplice per i turisti e dunque anche qui utilizzeremo fondi comunitari destinati ai trasporti ma con finalità che sono anche turistico-culturali.

Ma per Purpura la sfida vera riguarda la digitalizzazione: “Ci sono siti archeologici che sono stati teatro di grandi battaglie del passato delle quali resta il racconto ma poche tracce materiali comprensibili. Dunque il passaggio successivo è la ricostruzione digitale di quegli eventi che spieghino i luoghi, i resti, la storia. Questo coinvolgerà i turisti ancora di più e valorizzerà ulteriormente tutto il nostro patrimonio”.

Infine, sul fronte dei servizi aggiuntivi, i bandi sono già partiti: “I servizi per il castello della Zisa di Palermo sono già aggiudicati e siamo in fase di predisposizione dei contratti e affidamento. Sulla Valle dei Templi, su Siracusa e sulla Villa del Casale le gare sono già state svolte ed assegnate ma ancora non siamo entrati nella fase precontrattuale. Altri lotti sono in assegnazione provvisoria in attesa di verifica ma ce ne sono ancora da mettere a bando. Singolare, poi, vicende il caso del Museo di Palazzo Abatellis dove la gara è andata deserta”.

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