I tesori archeologici fanno ritorno in Sicilia

Aspettando la Venere, ecco il cratere di Gela e la phiale aurea di Caltavuturo

Dopo essere stato recuperato dal mercato clandestino, torna in Sicilia un altro capolavoro archeologico torna in Sicilia. E' il cratere arcaico di Gela sequestrato in Svizzera nell'ambito dell'operazione Andromeda e successivamente esposto a Roma, nel Colosseo, insieme ad altri reperti archeologici. La coppa, in ceramica, di 47 centimetri di altezza e 41 di diametro, risale alla fine del VII – inizio del VI secolo avanti Cristo. Mostra figure di animali lungo la tazza, teste di gorgone sulle colonnette e teorie di danzatori sul bordo. "Un altro tesoro – dice Gaetano Armao, assessore dei Beni culturali – recuperato e restituito alla Sicilia che torna e che rafforza l'offerta culturale e turistica della Provincia di Caltanissetta". Il cratere sarà esposto sabato notte al Museo Salinas, con altri reperti recuperati nei giorni scorsi, in occasione della mostra organizzata dall'assessorato 'Notte preziosa' e giovedì 22 sarà consegnato dall'assessore Armao al museo archeologico di Gela. Da oggi, invece, la phiale aurea di Caltavuturo, la coppa votiva in oro portata via clandestinamente dalla Sicilia e recuperata nel 1999, torna all'Antiquarium di Himera, nei pressi di Termini Imerese.

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