È stato pubblicato il decreto di approvazione del nuovo statuto della Fondazione Inda, Istituto nazionale del dramma antico. Il ministero dei beni delle attività culturali da così il via libera alla convocazione del consiglio di amministrazione che chiuderà la stagione del commissariamento. L’Inda è una fondazione culturale di diritto privato, a controllo pubblico, che genera oggi il 72% delle risorse dalle proprie attività (appena il 28%, caso unico in Italia, da contributi pubblici).
“Il nuovo statuto – ha dichiarato il commissario straordinario della Fondazione Inda Pier Francesco Pinelli – definisce compiti e ruoli del sovrintendente e del consigliere delegato. Le modifiche promuovono una gestione più snella, l’uso trasparente delle risorse, la semplificazione delle norme per la partecipazione di membri privati alla Fondazione e la riduzione dei costi di gestione”.
Pinelli ha evidenziato che i due anni di commissariamento hanno portato all’incremento “dell’attività teatrale (+33% circa in due anni), del gradimento del pubblico (+23% spettatori), dei ricavi da biglietteria (+24%), dell’introduzione di nuove prassi gestionali più in linea con la moderna conduzione delle imprese culturali”.