La lotta di Sgarlata per i tesori siciliani

Anche l’Auriga di Mozia è all’estero per una mostra itinerante

Ci voleva il New York Times per dare una certa consistenza mediatica internazionale alla protesta  della Sicilia che rivendica la restituzione di alcuni preziosi reperti della civitas romana e dell’antica Grecia che dovevano essere esibiti al J. Paul Getty Museum di Los Angeles, al Clevenland Museum of Art in autunno ed infine a Palermo.
Tra questi tesori “itineranti” ci sono l’Auriga di Mozia (una statua in marmo risalente al 450 A.C.), un piatto d’oro per le offerte sacre, teste di divinità greche in terracotta, cinque oggetti del famoso tesoro di Morgantina, ed una statua di Priapo.
L’assessore regionale ai Beni Culturali Mariarita Sgarlata ha chiesto al Getty Museum ed al Cleveland Museum la restituzione dei tesori siciliani non avendo mai firmato l’accordo contrattuale per autorizzare la mostra ed il prestito dei reperti. Il tema di fondo rimane – al di là dell’esito di questa disputa sollevata legittimamente dalla Sicilia – quello dei beni culturali trafugati dall’Italia e poi finiti in America ed in altri Paesi del mondo. Tra l’altro, il Getty Museum aveva promesso di restituire alla Sicilia una testa di Hades in terracotta, anch’essa trafugata senza alcuno scrupolo da ladri professionisti. Giustamente Sgarlata ha formulato una richiesta che tutela i nostri beni artistici riportandoli nelle sedi naturali in Sicilia per offrirli alla fruizione del turismo culturale. 

editore:

This website uses cookies.