Dopo quarant’anni la testa di Ade torna a casa. Da domani, infatti, la scultura del IV secolo avanti Cristo restituita alla Sicilia dal Paul Getty museum di Malibù, sarà in mostra al museo di Aidone vicino alla statua della dea Demetra e agli acroliti di Morgantina.
La scelta di riunire i tre pezzi non serve solo a riportarli al contesto storico e artistico di provenienza ma rimarca anche un destino comune: la dea, gli acroliti e la testa di Ade erano stati trafugati a Morgantina, acquistati dai musei americani e, a partire dal 2009, restituiti e riportati nel loro sito naturale.
La scultura, una testa piena di riccioli rossi e un volto con la barba azzurra increspata, era stata acquista dal Getty nel 1985. Il museo aveva versato circa 500 mila dollari al magnate americano Maurice Tempelsman, l’ultimo compagno di Jacqueline Kennedy. Alla statua mancava un ricciolo. Due studiose siciliane lo hanno riconosciuto in un pezzo recuperato dai carabinieri nel sito dello scavo, il santuario di Demetra e Kore in contrada San Francesco Bisconti, a Morgantina. Un archeologo americano ha poi ritrovato altri tre riccioli: insieme con quello scoperto in precedenza sono stati messi a confronto con la testa. In tal modo è stato possibile risalire con assoluta certezza alla provenienza della scultura.
Al rientro da Malibù il reperto è stato sequestrato, e ora dissequestrato, dalla Procura di Enna. Una volta restituito alla Regione siciliana, l’assessore ai Beni culturali Carlo Vermiglio ha deciso con la direttrice del polo museale ennese, Giovanna Susan, l’esposizione permanente della scultura nel museo di Aidone.
“È un recupero – ha detto Vermiglio – di grande rilievo che, come gli acroliti, gli argenti della casa di Eupolemos e la statua di Demetra restituiti dai musei americani, testimonia il lavoro sinergico condotto dalle istituzioni preposte alla tutela e alla sicurezza del nostro patrimonio”.