A Marsala si inaugura esposizione nave romana recuperata grazie a Tusa

L’allestimento espositivo della “nave oneraria tardo-romana” rinvenuta nel 1999, ma recuperata nel 2008, nei bassi fondali di fronte il lido di Marausa, sarà inaugurato, sabato 13 aprile alle 10.30, al Museo Archeologico Regionale Lilibeo di Marsala, alla presenza del presidente della Regione Nello Musumeci. Il relitto “costituisce un unicum che pone all’avanguardia la raffinata operazione voluta e diretta da Sebastiano Tusa”, l’archeologo sottomarino e assessore regionale ai beni culturali morto nel disastro aereo del 10 marzo scorso in Etiopia.

Il ritrovamento avvenne di fronte alla foce del fiume Birgi, luogo che “costituiva nell’antichità un approdo strategico sia dal punto di vista militare sia commerciale come dimostra il carico di anfore africane e il materiale di bordo rinvenuto”.

Quando, nel dicembre 2015, fu esposta la chiglia della nave al Museo Lilibeo, Sebastiano Tusa spiegò: “Il relitto contribuisce ad approfondire le conoscenze sulle intense relazioni commerciali tra la Sicilia e l’Africa in epoca tardo romana, offrendo un quadro di integrazione economica soprattutto nell’ambito della produzione agricola. L’esposizione dello scafo nel Museo archeologico di Marsala è motivo di grande soddisfazione quale ulteriore prova del minuzioso lavoro che la Soprintendenza del Mare conduce nel mare di Sicilia”.

Nel percorso espositivo del Museo Lilibeo, ampiamente rinnovato nel 2017, ci sono anche la Nave punica e i relitti medioevali trovati nel mare antistante il lido Signorino di Marsala. Il Museo Lilibeo avrà “due grandi spazi di studio, ricerca ed esposizione: uno che testimonia le scoperte di terra ed uno che racconta il mare con i materiali rinvenuti nelle campagne di esplorazione subacquee”. Del relitto di Marausa, di dimensioni notevoli per l’epoca, è stata ricostruita solo la parte destra, mentre, anche per ragioni didattiche, si è scelto di rappresentare in piano l’altra metà nello stato in cui è stata ritrovata.

Il nuovo progetto espositivo è stato realizzato con la direzione degli architetti Enrico Lercara e Stefano Zangara e comprende le testimonianze più significative degli elementi costruttivi, dei materiali di bordo e del carico, corredati da pannelli didattico illustrativi e sussidi multimediali.

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