Troppa confusione sul numero dei custodi che lavorano nei musei e siti archeologici siciliani. Per questo l'assessore regionale dei Beni culturali, Sebastiano Missineo torna a precisare come stanno davvero le cose. "La stabilizzazione di 4841 precari – spiega – riguarda tutta la Regione e solo 129 di questi sono utilizzati dal nostro assessorato per la sorveglianza dei siti. I custodi dei Beni culturali siciliani sono 1288, tra regionali e dipendenti della Beni culturali Spa. Di questi, 220 hanno scelto la forma del part time mentre altri 713, pur essendo passati a qualifiche superiori, hanno deciso di continuare a svolgere il servizio di controllo. Tutto ciò a fronte di un flusso di quasi tre milioni e mezzo di persone che nel 2010 hanno visitato i beni culturali siciliani. Non mi sembra, dunque, che il numero dei custodi sia poi così elevato considerato il servizio pubblico svolto e che la sicurezza deve essere garantita in tutte le nostre strutture museali e archeologiche".
"Come ho già detto – conclude Missineo – siamo consapevoli che esistono situazioni di esubero che si tramandano dal passato e che bisogna lavorare per eliminarle. Ma, questa volta, le cifre fornite sono esagerate e molti dei lavoratori che sono stati stabilizzati, in realtà sono stati dirottati ad altre amministrazioni, tra cui tribunali e procure".