Ennesimo cambio di programma sul caro musei in Sicilia. Il presidente della Regione Renato Schifani, non informato per la seconda volta del decreto che prevedeva l’aumento dei biglietti d’ingresso nei siti archeologici dell’isola a partire dal 1 gennaio 2024, ha nuovamente invitato l’assessore ai Beni Culturali Francesco Scarpinato a ridurre gli aumenti.
Tanto che l’assessore in tutta fretta ha dovuto emanare una rettifica del provvedimento. In pratica, il precedente decreto dell’assessore prevedeva che dal primo gennaio ogni biglietto crescesse mediamente del 30% (ma c’erano casi, come quelli dei siti archeologici di Selinunte e Segesta dove la crescita prevista era di oltre il 100% visto che si sarebbe passati da 6 a 14 euro). Il nuovo provvedimento spalma questi aumenti: i biglietti cresceranno del 15% dal primo gennaio e di un ulteriore 15% solo dal 2025.
Con il primo decreto, ad esempio, entrare alla Valle dei Templi da lunedì 1 gennaio sarebbe costato 14 euro invece di 10. La rettifica del decreto prevede invece una tariffa di 12 euro. La stessa cosa, sempre ad Agrigento, vale per il museo archeologico, che sarebbe dovuto passare da 8 a 10 euro e che invece vede fermare l’aumento a 9 euro. Il teatro Antico di Taormina da 10 euro sarebbe dovuto arrivare a 14 ma si fermerà a 12. Le stesse quote valgono per la Villa romana del Casale e via via per tutti gli altri siti e musei regionali. I parchi di Segesta e Selinunte costeranno 10 euro e non più 14. A Palermo, l’Abatellis che prima costava 8 euro, adesso costa 9 euro e non 10 come inizialmente previsto da Scarpinato. Il chiostro di Monreale costerà 7 euro e non 8. E così via in proporzione per tutti gli altri siti siciliani.
Per consultare tutti gli aumenti in vigore dal 1 gennaio e e quelli che entreranno in vigore solo dal 2025 clicca su ALLEGATO A AL D.A. N. 143GAB DEL 29 DICEMBRE 2023