Da Palermo a Bisacquino, da Cinisi a Giuliana: tredici siti storici e nuove opere d’arte tornano alla luce grazie all’impegno della Provincia di Palermo. Grazie ad una serie di convenzioni siglate dall’assessore provinciale ai Beni culturali, Giuseppe Colca, con i rappresentanti delle istituzioni religiose, Palazzo Comitini, infatti, cofinanzierà il recupero di beni culturali poco conosciuti ma di grande pregio. Alcuni di questi restauri si concluderanno entro il mese di settembre, gli altri saranno avviati entro l’autunno, una volta ottenuto il nulla osta della Sovrintendenza regionale. Complessivamente l’amministrazione provinciale ha stanziato 155mila euro, assegnando di volta in volta una quota del budget complessivo prevista tra il 30 e l’80%. “Nel nostro territorio – spiega Colca ci sono decine e decine di siti, opere d’arte, monumenti che meritano di essere ammirati, ma che spesso vengono oscurati dai circuiti turistici più convenzionali. La nostra intenzione, quindi, era quella di rilanciarli con le somme a disposizione dell’Ente. I parametri seguiti per selezionare gli interventi sono stati essenzialmente due: quello dell’urgenza effettiva del restauro e quello del valore che l’opera riveste nel contesto della memoria storica e culturale della comunità”. “La Provincia commenta il presidente, Francesco Musotto ha risposto all’appello delle comunità del territorio ed è riuscita a venire incontro alle loro richieste ottimizzando al meglio le risorse economiche disponibili. Abbiamo sperimentato dunque un sistema per certi versi innovativo, ispirato ai principi della economicità e della rapidità dell’azione amministrativa, che potrà rivelarsi utile anche in futuro”. Tra le prime opere restituite al pubblico, a Palermo, ai primi di settembre, verrà mostrato il “ritrovato” Cristo Redentore in legno policromo, custodito nella chiesa Sant’Orsola, in via Maqueda.