Palermo, riapre il museo Salinas. Ma è solo per una mostra

Il museo archeologico di Palermo, chiuso per restauri dal 2011, riapre quattro sale per una mostra che ricorda la figura e l’opera di Antonio Salinas, lo studioso dell’antichità che si dedicò alla formazione e allo sviluppo del museo, uno dei più importanti della Sicilia.     

L’esposizione “Del Museo di Palermo e del suo avvenire” sarà inaugurata l’8 luglio e resterà aperta fino al 4 novembre. Le quattro sale riaperte sono quelle attorno al chiostro dell’antico convento dei Filippini all’Olivella. Ospiteranno documenti e reperti archeologici che richiamano alcuni aspetti  della figura di Salinas: la vastità dei suoi interessi, la modernità del pensiero, l’attualità delle sue idee.    
Per ricordare la sua opera di ricercatore e raccoglitore si proporrà una esposizione che nel titolo dà il senso dell’evento: “Il Salinas ricorda Salinas”. Saranno esposte molte opere, per la prima volta esposte dopo i restauri, provenienti dai suoi scavi a Selinunte, Salemi, nella basilica cristiana di San Miceli e reperti come le edicole funerarie di Lilibeo e le collane di Campobello di Mazara, parte di un ricco tesoro seppellito, con tutta probabilità, in occasione dello sbarco della flotta araba in Sicilia, nell’827.     
Il lavoro di Salinas sarà illustrata con immagini d’epoca, per la maggior parte scattate dallo stesso Salinas tra i primi a comprendere l’importanza della fotografia per la documentazione di reperti e monumenti. Verrà rappresentato anche il suo modo di intendere il museo, che gli venne affidato nel 1873 e che diresse per oltre quarant’anni. 

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