E’ un gioiello immerso nel degrado circondato da palazzina più o meno abusive, nonostante la sua storia millenaria, e si trova a Palermo, nel quartiere periferico di Brancaccio. E’ il castello di Maredolce-La Favara, che è stato insignito del premio Carlo Scarpa per il Giardino dalla Fondazione Benetton Studi e Ricerche. Costruito in epoca arabo-normanna, allora sorgeva su un isolotto circondato da un lago di cui oggi non resta quasi nulla. Famoso per essere stato la dimora reale di “sollazzo” di re Ruggero II, per lungo tempo è stato presidio della città per chi giungeva dal mare o per terra e area di coltura di pregio, per via della sua posizione: era immerso nella Conca D’Oro, e circondato da alberi di agrumi e palme. Oggi il castello di Re Ruggero non si riesce a trovare facilmente. E’ nascosto dietro alcune palazzine di proprietà comunale, che si affacciano su piazza Giafar, e che ospitano negozi di frutta e verdura.
Di recente, la soprintendenza dei Beni culturali di Palermo, dopo aver ultimato i lavori di restauro, ha deciso di acquistare il terreno antistante l’ingresso. Fino a qualche tempo fa era un parcheggio, oggi non è ancora aperto al pubblico, ma è stato trasformato in un giardino dove sono stati piantati alberi di agrumi. “L’obiettivo – dice la soprintendente Maria Elena Volpes – è eliminare la recinzione in modo da renderlo fruibile per lasciar ‘respirare’ il Castello”.
“Il castello di Maredolce Favara – dice Patrizia Boschiero coordinatrice del premio e tra gli autori del volume – è una specie di miracolo. Questo luogo riesce a coniugare i temi dell’agricoltura e del paesaggio e del tessuto urbano. La finalità del premio è contribuire a diffondere ed elevare la cultura di governo del paesaggio e cura dei luoghi, attraverso una campagna di studio e ricerca”. Per il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il riconoscimento della Fondazione Benetton “accende i riflettori su questo monumento”.