Regione compra per 3,4 mln il Castello Schisò: diventerà museo archeologico

“Si è realizzato un obiettivo di grande significato, non solo culturale. Acquisizioni come queste esaltano il valore della tutela del bene, un ‘simbolo’ per quel territorio”. Lo dice il governatore della Sicilia Nello Musumeci, commentando l’acquisizione al patrimonio della Regione del Castello di Schisó, a Giardini Naxos. È stata la direttrice del Parco archeologico di Naxos-Taormina, Vera Greco, in rappresentanza dell’assessorato regionale dei Beni culturali, a sottoscrivere l’atto notarile di acquisto per un importo pari a 3,4 milioni di euro, utilizzando i fondi del Parco.

“È un’acquisizione di cui si parla da decenni – evidenzia l’assessore regionale dei Beni culturali Sebastiano Tusa – e in cui non credeva più nessuno. È un passo decisivo per la nascita di un grande Museo archeologico nella città che fu la prima colonia greca di Sicilia e che adesso potrà avrà sede degna, dopo gli interventi di restauro necessari sull’immobile storico. Questa, fin dall’inizio, è stata la visione e la destinazione immaginata da me e dal presidente Musumeci”.

Un castello del XIV secolo di oltre tremila metri quadrati con annesso un grande giardino, affacciato sulla baia di Naxos, in riva a uno dei tratti di mare più famosi. Il castello di Schisò, fino a oggi di proprietà della famiglia Paladino, è stato negli ultimi anni al centro di vicende che non avevano consentito l’acquisizione al patrimonio regionale. Nel corso dei decenni passati, la Regione aveva tentato più volte di acquistare il Castello, stanziando 12 miliardi delle vecchie lire, ma le varie procedure di esproprio erano state bloccate dai proprietari che si sono sempre opposti in sede giudiziale. Oggi il problema è stato risolto e sono in fase di progettazione gli interventi per la valorizzazione del prestigioso immobile.

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