Sono iniziati con una polemica i lavori di restauro della Cattedrale di Palermo. Ieri, i turisti in visita nel capoluogo, si sono trovati davanti un enorme cartellone pubblicitario giallo di Fastweb che copriva la facciata della chiesa. E immediatamente è scoppiata la polemica: c'è chi parla di 'oscenità' e chi invece dice che "i soldi degli sponsor servono a preservare i monumenti".
"Abbiamo autorizzato l'installazione – dice l'architetto Lina Bellanca della soprintendenza palermitana – per salvaguardare il portico meridionale. Come si sa il monumento aveva necessità di una ristrutturazione poiché a causa di infiltrazioni erano caduti frammenti dalla volta". Per la soprintendente di Palermo Maria Elena Volpes, "senza soldi non si canta messa. Dobbiamo superare l'atteggiamento snob di chi storce il naso davanti a queste iniziative. Ben vengano sponsor disposti a versare soldi per restituire l'antica bellezza ai nostri monumenti che sappiamo non vivono di ottima salute".
Ma dal Comune è arrivato comunque lo stop. L'assessore comunale alle Attività produttive Marco Di Marco, di concerto con il sindaco, ha chiesto agli uffici competenti una urgente relazione di verifica sulla legittimità degli impianti pubblicitari realizzati sulla facciata della Cattedrale, disponendo "l'immediata revoca di eventuali autorizzazioni rilasciate in violazione del Regolamento comunale e/o prive del Nulla Osta della Sovrintendenza per i beni culturali".
Tanto più che dopo qualche ora Fastweb ha specificato: "Non abbiamo mai acquistato quello spazio".
Gli interventi di ristrutturazione in Cattedrale si sono resi necessari a causa delle infiltrazioni di acqua piovana. A rischio infatti ci sono importanti decorazioni, venute alla luce 20 anni fa. Il restauro inizialmente sarà parziale e interesserà metà del portico e sarà possibile grazie all'intervento di alcuni sponsor privati. Il restauro complessivo della Cattedrale costerebbe almeno 9 milioni di euro.