La carenza di custodi al Parco archeologico di Selinunte è al centro dell’interrogazione presentata dal deputato regionale Nello Musumeci al presidente della Regione, all’assessore del Territorio e ambiente e all’assessore dei Beni culturali e dell’identità siciliana, per sapere quali provvedimenti “intendano adottare al fine di consentire la riapertura di tutti i varchi e, quindi, una normale e tranquilla fruizione del più grande Parco archeologico d’Europa”.
Il Parco archeologico di Selinunte, il più grande d’Europa con una estensione di 270 ettari, nel 2016, ha registrato 267.460 visitatori provenienti da tutto il mondo. “Da fonti di stampa – dice Musumeci – si apprende che l’Ente gestore del parco avrebbe ripetutamente segnalato all’assessorato competente la gravissima mancanza del personale idoneo alla vigilanza. Secondo la direzione dell’Ente Parco, la struttura contava lo scorso anno 50 custodi: di cui 6 andati in pensione o si apprestano a farlo, mentre altri 15 usufruiscono di permessi lavorativi di vario genere. Per potere garantire il servizio di vigilanza in 3 turni, l’Ente avrebbe di bisogno di almeno 100 dipendenti – aggiunge – A causa di tale situazione, gli amministratori del Parco hanno dovuto chiudere dei varchi d’ingresso, causando notevoli disagi ai visitatori, costretti a percorrere a piedi enormi distanze per raggiungere gli accessi fruibili. Con l’approssimarsi della stagione estiva, appare evidente che i disagi per i turisti saranno maggiori sia per l’aumento notevole degli stessi che per le alte temperature”.