Sgarbi assessore in Sicilia ed è subito polemica

Vittorio Sgarbi è il nuovo assessore regionale ai Beni Culturali in Sicilia. Ed è subito polemica. Alimentata dalla assenza alla prima riunione della giunta Musumeci. Ma ai cronisti Sgarbi ha assicurato che tra lui e il governatore siciliano “non c’è polemica. Da parte sua c’è grande considerazione dell’importanza di avermi tra i suoi assessori. Mi sembra una persona rigorosa e precisa, tale da non poter avere colpi di testa o fare imboscate o agguati”. “Io – ha poi ammesso Sgarbi – ho una struttura di vita complicata, e mi pare che in Sicilia lo abbiano messo in conto, ma cercherò di essere il più presente possibile”.

Alla domanda se pensa a un futuro da ministro in un ipotetico governo di centrodestra, il critico d’arte ha risposto: “Il mio Movimento è nato non per la Sicilia ma per l’Italia. Presenteremo le liste di ‘Rinascimento’ in tutta Italia, abbiamo avuto il placet sia di Berlusconi sia di Salvini, quindi siamo area di governo a questo punto. Questo vorrebbe dire che una volta vinte le elezioni politiche io potrei andare a fare il ministro, il che mi impone di dimettermi” da assessore regionale. “Musumeci conosce benissimo questa ipotesi” ha poi sottolineato Sgarbi, precisando che se dovesse sfumare l'”opportunità” di diventare ministro “resterò in Sicilia, non mi interessa fare il deputato”.

Intanto. Considerato che il crito c’arte è anche assessore al comune di Urbino, il movimento Urbino al centro e Cut Liberitutti chiedono di verificare la compatibilità tra i due incarichi. ”Urbino – si legge in una nota – ha bisogno della presenza costante dell’assessore alla Cultura, che dovrebbe armonizzare eventi e risorse. Sgarbi invece si è distinto per le continue assenze (nel 2016 ha preso parte a 3 riunioni di giunta su 52), i contrasti con il direttore della Galleria nazionale delle Marche, gli insulti ai consiglieri di opposizione”.

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