Templi e teatri siciliani, ecco come erano ai tempi del loro massimo splendore

Si basa tutto sul gioco del “com’era-com’è” dei luoghi archeologici siciliani il nuovo volume dell’Archeolibri, casa editrice specializzata in volumi da bookshop di qualità, che propone una sua “Sicilia ricostruita” (96 pagine, 14 euro con video online), capace di appassionare e fare appassionare un pubblico di tutte le età visto che vedere questi luoghi con gli occhi della fantasia spesso non rende l’idea della magnificenza che un tempo vantavano.

Le immagini, realizzate da un team di disegnatori ed esperti di beni culturali, infatti sono sorprendenti. A cominciare da quella che restituisce la forma originaria di grande moschea alla Cattedrale di Palermo: un edificio capace di accogliere 7 mila persone, rinomato in tutto il mondo, circondato da un grande loggiato che correva sui quattro lati dell’attuale Piano della cattedrale.  

E che dire della ricostruzione del Teatro Antico di Taormina e del Teatro greco di Siracusa, il più imponente della Sicilia, anch’esso adibito alle sanguinose tenzoni nell’età romana, e depredato nel Cinquecento dagli spagnoli di Carlo V: l’edificio formato da tre padiglioni che chiudeva la scena venne demolito e i suoi materiali utilizzati nelle fortificazioni intorno a Ortigia. E poi la veduta della Valle di Agrigento, con l’infilata dei templi costruiti sulla cresta montuosa e la città a ridosso; e ancora i templi di Segesta e Selinunte e gli interni della Villa del Casale di Piazza Armerina. 

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