Alitalia, biglietti troppo cari per la Sicilia

Nella polemica interviene anche Confindustria Trapani

Fanno discutere in questi giorni le tariffe troppe alte praticate da Alitalia nei voli da e per la Sicilia e le sue isole minori. Nella polemica che si è accesa per sottolineare l'enorme penalizzazione degli operatori turistici, interviene anche Confindustria Trapani.
"Proprio nel periodo in cui il settore dovrebbe trovare un po' di respiro – dice il presidente Gregorio Bongiorno – ritroviamo misure penalizzanti, attraverso tariffe dei voli pesantissime, per far desistere il turista dall'intento di trascorrere le vacanze nel nostro bellissimo territorio. E allora ben vengano compagnie aeree low cost, le uniche che consentono di aumentare notevolmente le presenze e che in ogni modo le istituzioni, a partire da quelle europee, stanno cercando di ostacolare.
Il regime quasi monopolistico da e per la Sicilia che ha mantenuto Alitalia in questi anni non fa bene all'economia e non ci si venga a dire che Alitalia ormai è una azienda privata che deve guardare al profitto perché tutti noi ricordiamo bene gli aiuti che dallo Stato (e quindi anche utilizzando i soldi di noi siciliani) ha ricevuto tale azienda per pagare i propri debiti. Usciamo dalle ipocrisie e apriamo il mercato a chiunque voglia investire realizzando una vera concorrenza e sana competizione tra aziende".
A supporto delle proprie dichiarazioni, Confindustria Trapani allega la copia di due biglietti aerei che evidenziano le tariffe applicate (Palermo-Roma-Palermo 15 luglio 365,11 euro, biglietto staccato con cinque giorni di anticipo rispetto alla data di partenza; e Milano-Pantelleria-Milano 3-10 agosto a 740.24 euro, biglietto staccato con oltre due mesi di anticipo).

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