Un unico polo fieristico regionale in cui far confluire l’Ente Fiera del Mediterraneo di Palermo e l’Ente Fiera di Messina. “Il primo passo – ha spiegato l’assessore alla Cooperazione e Commercio, Roberto, Di Mauro, – è la stesura di un Accordo di programma, che sarà pronto entro 45 giorni, con i soggetti istituzionali territorialmente interessati alla gestione di un grande insediamento fieristico, all’iter di liquidazione. Il punto di arrivo sarà un avviso di evidenza pubblica per selezionare i soggetti interessati alla gestione del nuovo insediamento”. Ma il Comune di Palermo, per bocca dell’assessore comunale al Patrimonio, Pippo Enea, boccia il piano dell’assessore Di Mauro. "Non abbiamo delegato ad alcuno – sostiene – la valorizzazione del nostro patrimonio. Insieme ai nostri imprenditori locali sapremo rilanciare, valorizzare e rendere fruibile la grande risorsa rappresentata dall’area che fino ad oggi ha ospitato in convenzione l’Ente Fiera del Mediterraneo per metterla al servizio dello sviluppo della nostra terra, del nostro turismo e delle nostre attività produttive, candidandolo ad essere anche punto di riferimento e testa di ponte con i Paesi frontalieri del Mediterraneo". "Non condividiamo l’idea- continua Enea – di un unico polo fieristico frutto della fusione di due enti che, a parere di tutti, non sono all’altezza di risorgere dalle loro ceneri. Lo stesso commissario dell’Ente Fiera del Mediterraneo ha detto che ‘la situazione è di coma irreversibile’”. Secca la replica di Di Mauro: “Sarebbe bene che l’assessore Enea, prima di spingersi sul terreno di una polemica, si consultasse con i vertici del comune e della provincia di Palermo. Non è detto che Cammarata e Avanti abbiano cambiato idea sul percorso di rilancio dell’Ente Fiera del Mediterraneo, stabilito con diversi incontri. Di concerto – conclude – abbiamo ritenuto importante mantenere l’ubicazione della nuova struttura nell’attuale area per una questione di opportunità. C’è accanto una grande area che appartiene al ministero della Difesa in corso di dismissione e che potrebbe essere acquistata per realizzare il grande insediamento in questione”.