Malta sfiora i 700mila crocieristi l’anno, mentre la Sicilia occidentale nel suo complesso, raggiunge a fatica i 500mila nel 2017, con previsioni peggiori per il 2018. Ma è proprio partendo da questi dati che il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar di Sicilia occidentale (scali di Palermo, Termini Imerese, Trapani, e Porto Empedocle), Pasqualino Monti, sta studiando un modo per sfruttare l’alto potenziale offerto dal turismo crocieristico.
“Voglio raggiungere il risultato di far diventare Palermo un homeport per le maggiori compagnie crocieristiche”, ha affermato Monti come si legge sulle pagine de Il Sole-24 Ore. “Quest’anno Palermo ha segnato una flessione nelle crociere – ha aggiunto Monti – ma indipendentemente da questo, che potrebbe essere anche un fenomeno temporaneo, i porti della Sicilia occidentale dovranno far decollare in modo adeguato l’offerta turistica, ambientale, paesaggistica e culturale dell’isola”. Il potenziale non manca, Palermo per le navi più grandi e Trapani per quelle più piccole per quanto riguarda il turismo crocieristico. Visto che il Mediterraneo “ha spostato verso Nord, lontano dalle coste africane, l’asse di gravitazione del mercato delle crociere”.
Per quanto riguarda il porto di Catania, oltre alle merci ed al traffico ro-ro, l’idea è quella di sviluppare anche il traffico turistico fatto di crociere e di yacht con la creazione di una marina per maxi yacht. E i progetti parlano anche della creazione di “una nuova stazione marittima”, della possibilità di “elettrificare le banchine”, dell’utilizzo di energia alternativa.