Ancora esplosioni nella notte a Stromboli: prorogato stop vaporetti

Una nuova esplosione, seguita a distanza di meno di un’ora da un’altra replica, e a Stromboli ieri sera è tornata la paura. Secondo alcune testimonianze l’attività parossistica sarebbe di intensità leggermente inferiore a quella registrata mercoledì poco dopo mezzogiorno, ma il ripetersi di questi fenomeni sta cominciando a destare preoccupazione anche tra chi è abituato a convivere con “Iddu”, come viene chiamato il vulcano dagli abitanti dell’isola.

Dopo le esplosioni, sui tetti e sulle strade di Ginostra si è depositata una fitta coltre di cenere, sabbia e altro materiale piroplastico, come già avvenuto il giorno prima. La colata lavica alimentata dall’eruzione scende invece lungo la sciara del fuoco, il canale naturale sul versante occidentale del vulcano dal quale il fiume rovente raggiunge il mare senza provocare danni. Il chiarore provocato dal magma incandescente è visibile anche a distanza di diversi chilometri.

“Abbiamo sentito distintamente un boato – dicono alcuni turisti che si trovano a Ginostra – e subito dopo è cominciata una fitta pioggia di cenere e sabbia che ha ricoperto tutto e dalla quale ci siamo protetti rifugiandoci nelle case”.

Intanto, il sindaco Marco Giorgianni ha prorogato – tramite ordinanza – il divieto di sbarco a Stromboli e a Ginostra per tutti i mezzi nautici non di linea, fino alle ore 8 di domani 31 agosto, a titolo precauzionale e cautelativo. Nei due porti dell’isola delle Eolie potranno attraccare regolarmente solo gli aliscafi e i traghetti di linea.

A Stromboli si trovano circa 3 mila turisti, in molti hanno infatti deciso di lasciare l’isola dopo l’esplosione di mercoledì. Poco meno di un centinaio sono invece gli ospiti a Ginostra. Anche questi ultimi eventi, secondo gli esperti, sarebbero da collegare alla forte esplosione del 3 luglio scorso che provocò la morte di un escursionista, Massimo Imbesi, 35 anni di Milazzo.

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