Partiti bergamaschi arriva lettera: sono le persone che fanno i luoghi

I 25 componenti della comitiva bergamasca in vacanza a Palermo, risultati negativi dopo aver eseguito per tre volte il tampone, ma che erano in quarantena nell’hotel Mercure, hanno lasciato la città. Nell’albergo sono rimaste due persone che sono risultate positive ma che stanno bene mentre la moglie di uno dei due, che era stata ricoverata il 25 febbraio perchè risultata positiva è ancora tenuta sotto osservazione nell’ospedale Cervello, nonostante sia in buone condizioni.

Intanto è arrivata la lettera di una dei turisti bergamaschi in quarantena a Palermo che riportiamo per intero.

Siamo partiti da Bergamo venerdì 21 febbraio, giorno del mio compleanno, quando non era ancora scoppiata l’emergenza virus.
Rivivo la felicità di essere per la prima volta a Palermo. Il viaggio in Sicilia era il mio regalo di compleanno, mi godevo minuto per minuto la bellezza di questa città, di questa isola, ricca di secoli di storia e di testimonianze artistiche.
Ero anche molto felice di incontrare i palermitani. Voglio bene ai miei amici siciliani che vivono a Bergamo: sono persone straordinarie.
Ho un magnifico ricordo di una collega d’ufficio siciliana: minuta di corporatura, gigantesca di carattere: leale, risoluta, forte!
Mentre godevamo dei mosaici bizantini (e non solo quelli), iniziavano ad arrivate notizie allarmanti da casa: tutti erano preoccupati ed in parte spaventati.
L’ultimo momento felice è fissato dalla foto di lunedì a Cefalù. Mi godevo ogni sfumatura del tramonto sul mare consapevole di essere una persona fortunata.
Ma di notte abbiamo scoperto di aver portato con noi il virus: sgomento, paura per la nostra salute e dispiacere per Palermo, per aver portato il virus.
I mie tamponi sono sempre risultati negativi. Il pensiero è andato a tutte le magnifiche persone incontrate durante il tour, ho chiesto mentalmente scusa a ognuno. Ripenso al nostro autista, all’uomo “della giacca gialla”, ai ristoratori, alle guide: vorrei rassicurarli e chieder loro di scusarci.
In hotel da due parole gentili di una persona dello staff, ho compreso la vera grandezza dei siciliani e dei palermitani. Non nutrono rancore: hanno capito che è successo e scopro che il loro senso di ospitalità va oltre!
Per quanto è possibile in hotel ci “coccolano” anche se sono in quarantena come noi, lavorano per noi. I locali vicini ci mandano le loro specialità, ci fanno avere libri, una famiglia dirimpettaia ha preparato panelle per tutti e 28, vogliono farci sentire a casa e ci sono vicini; l’emozione è leggere “Sono le persone che fanno i luoghi”.
Il direttore dell’hotel parlando del loro impegno per noi dice “con amore” malgrado tutti i problemi che abbiamo e stiamo ancora procurando! AMORE è una parola grande che tocca dentro; così questa quarantena diventa un momento per riflettere su empatia, ospitalità, sui valori importanti della vita.
Con queste mie righe desidero esprimere la mia profonda gratitudine, il mio sincero ringraziamento alla Sicilia e a Palermo!
In particolare all’hotel Mercure centro, al direttore e al suo personale.
Un grazie di cuore ai nostri magnifici sette eroi!”.
Intanto l’assessore regionale al Turismo Manlio Messina, attraverso la sua omologa lombarda Lara Magoni, ha inviato loro una lettera in cui si dice dispiaciuto per la sfortunata trasferta e li invita di nuovo sull’Isola, quando sarà passata l’emergenza, per una settimana di vacanza offerta dalla Regione.
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