A Lipari confronto serrato sulle due facce della stessa tassa

Del Bono: Lipari rischia di diventare apripista per adozione tributo iniquo

Emerge dagli organi di stampa che nonostante le motivazioni che hanno spinto Federalberghi e non solo  a respingere con forza la tassa di soggiorno spiegandone ampiamente le motivazioni, l'amministrazione comunale di Lipari – comune la cui competenza ricade su ben sei delle sette Isole Eolie – ha ritenuto di portare in Consiglio Comunale la proposta di approvazione della tassa di soggiorno.

"Va da se – dichiara Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Eolie e Isole Minori della Sicilia –  che Lipari rischia di diventare, per le piccole isole siciliane, il comune apripista per l'adozione di un tributo che definire parziale e iniquo è sicuramente eufemistico. Ciò, accadrebbe, in barba alla battaglia condotta dall'ANCIM e da Federalberghi, sia sul piano nazionale (è di un paio di giorni fa  – ricorda Del Bono – la lettera pervenutaci dalla Presidenza della Camera dei Deputati con la quale si comunica che il Presidente Fini avrebbe investito l'apposita Commissione parlamentare per trattare la questione) sia su quello regionale. Proprio in occasione del forum sulle "Isole di Sicilia, organizzato da Travelnostop.com due giorni fa a Palermo, il direttore dell'Assessorato al Turismo, Marco Salerno, aveva aperto alla possibilità di creare una sorta di deroga per le isole minori nell'adozione della tassa di soggiorno che potesse tramutarla in una sorta di tassa di sbarco".

"Una tassa di sbarco – ricorda Del Bono –  che nel caso delle Eolie andrebbe, di fatto, a sostituirsi al ticket d'ingresso, attingendo ad un bacino di utenza ben più ampio, gravando quindi molto meno sull'utenza (rispetto a quella di soggiorno) e consentendo di modulare la spesa in modo ben più articolato rispetto al ticket di ingresso (che rimane finalizzato a interventi di messa in sicurezza).Proprio quest'oggi – conclude Del Bono –  abbiamo richiesto un incontro preliminare col Consiglio Comunale, nell'ambito del quale evidenziare la carrellata di motivi che renderebbe l'applicazione della tassa di soggiorno estremamente penalizzante per il settore turistico e, quindi, per l'intera economia insulare".

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