In Sicilia il settore che necessiterebbe maggiormente di nuovo personale è quello turistico, cui servirebbe personale di sala e cucina (pasticceri e gelatai inclusi) e, sul versante accoglienza, addetti al front office. E' quanto emerge dal "Progetto F.A.R.O.", promosso dall'assessorato regionale alla Formazione professionale grazie ai fondi Po Fesr, per la creazione e sperimentazione di un Osservatorio regionale sulla formazione.
I dati del rapporto, la cui ricerca è durata dodici mesi ed ha coinvolto 800 aziende siciliane appartenenti ad otto distinti settori produttivi dell'Isola, però si scontrano con la realtà: il turismo isolano è infatti quello che presenta il dato maggiore di tagli al personale: il 46% degli operatori del settore ha infatti perso il lavoro negli ultimi dodici mesi. Scarsissime anche le imprese del turismo che dichiarano un effettivo incremento di organico, a ulteriore testimonianza della difficoltà di un settore strategico per la Sicilia.
"Siamo giunti al punto in cui, a perdere il lavoro, sono i dipendenti a tempo indeterminato e c'è un continuo ricorso alla cassa integrazione – dice Nico Torrisi, presidente di Federalberghi Sicilia a Live Sicilia – Il settore ha visto decrescere più i fatturati che le presenze, costringendo a tagliare il personale al crescere dei costi. Bisogna puntare ad un miglioramento delle strutture e del percorso di formazione, che andrebbe fatta anche a tutti i siciliani, cui andrebbe insegnata l'accoglienza in tutte le sue forme".