Multati due tour operator siciliani dall’Antitrust per un totale di 10 mila euro: nel mirino dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sono finiti Take it slowly by un’altra Sicilia e Sicilying experience.
Secondo l’Autorità, hanno applicato sovrapprezzi relativi allo strumento di pagamento usato dai consumatori al termine del processo di acquisto. In particolare, hanno previsto a carico del consumatore – in modo del tutto illegittimo – un supplemento di prezzo direttamente correlato allo strumento di pagamento prescelto (c.d. surcharge o credit card surcharge), in contrasto con l’articolo 62 del Codice del Consumo secondo cui il beneficiario di un pagamento non può imporre ai consumatori spese relative all’utilizzo di determinati strumenti di pagamento.
L’Autorità, precisa una nota, ha accertato che le condotte dei due operatori consistevano nel prevedere – in aggiunta al prezzo inizialmente indicato durante il processo di acquisto – commissioni differenziate in base allo strumento di pagamento prescelto, a carico dell’acquirente, in alcuni casi senza specificarne l’importo.
Secondo quanto scrive meridionews.it, Sicilying experience aveva previsto una commissione in caso di pagamenti effettuati tramite PayPal del 3% del totale, per un pacchetto turistico richiesto via email e in cui era prevista la prenotazione anche con pagamento anticipato tramite PayPal, lasciando però senza commissioni le altre modalità d’acquisto. Per questo motivo Sicilying experience è arrivata una sanzione da cinquemila euro. La società adesso avrà trenta giorni di tempo per provvedere al pagamento, oppure potrà fare ricorso al tribunale amministrativo del Lazio entro 60 giorni.
Nel caso di Take it Slowly by Un`Altra Sicilia è emerso che l’agenzia avrebbe richiesto che, in aggiunta al prezzo inizialmente indicato durante il processo di acquisto di un pacchetto turistico, le spese di commissione per il pagamento tramite PayPal o con carta di credito fossero a carico dell’acquirente, senza specificarne l’importo. Anche in questo caso la definizione del pacchetto turistico sarebbe avvenuta attraverso uno scambio di email. Anche in questo caso la sanzione è da cinquemila euro.