Caro-voli, Antitrust: nessun cartello. Verso chiusura indagine

“L’Antitrust italiano non ha trovato prove di un accordo tra le compagnie aeree per fissare i prezzi dei voli con la Sicilia e per far pagare di più ai consumatori a ridosso di Natale e dell’estate”. Nelle ore in cui ha avviato – non casualmente, secondo gli addetti ai lavori – l’indagine
conoscitiva su come i vettori fissano le tariffe, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcom) deve registrare l’assenza di un cartello tra aviolinee e chiudere l’istruttoria avviata il 20 dicembre dell’anno passato”. È quanto scrive il Corriere della Sera parlando di “due fonti che seguono il dossier”. Una notizia ancora non ufficiale dunque (l’istruttoria si dovrebbe chiudere a fine dicembre) ma che viene confermata anche da altre fonti.

“La decisione – spiega il Corriere – sarà finalizzata il prossimo mese ma negli ultimi giorni i vettori finiti sotto indagine (Ryanair, Wizz Air, easyJet e Ita Airways) hanno ricevuto le comunicazioni delle risultanze istruttorie: l’Antitrust italiano intende abbandonare gli addebiti di un coordinamento sui prezzi non avendo accertato alcuna infrazione nella fissazione delle tariffe per i voli con l’isola”.

Il Corriere ricorda che era stato il Codacons a denunciare all’autorità guidata da Roberto Rustichelli l’ipotesi di un cartello. Ed è proprio il Codacons a protestare ora: “Se effettivamente l’indagine sarà archiviata, si tratterebbe di una decisione gravissima dell’Antitrust e di un danno per gli utenti del trasporto aereo”, commenta l’associazione che ribadisce: “i voli per le isole che, come dimostrato dai nostri dati,
schizzano alle stelle durante le festività natalizie e in occasione delle partenze estive. L’incapacità di reperire le prove di un cartello anti-concorrenza non è una motivazione valida per archiviare una indagine così importante”.

Secondo il Codacons, infatti, in poco più di due settimane i prezzi dei biglietti aerei per volare su Sicilia e Sardegna nel periodo natalizio hanno registrato aumenti vertiginosi che raggiungono, a seconda della tratta, punte del +78%. Ad esempio, per volare da Roma a Catania il 22 dicembre, il biglietto passa dagli 82 euro di inizio novembre agli attuali 127 euro, con un aumento del +54,9%; da 94 euro a 140 euro se si parte il 23 dicembre (+48,9%). La tratta Milano-Catania rincara del +48,5% in pochi giorni, mentre da Firenze a Catania occorre mettere in conto una maggiore spesa del +33,7%. Proibitivi i biglietti da Bologna: servono 342 euro per volare il 22 dicembre a Palermo e 314 euro se si parte il 23 dicembre.

A denunciare ‘prezzi folli’ anche Mario Attinasi presidente di Assoimpresa: “purtroppo non siamo competitivi con le altre mete turistiche e il governo regionale dovrà cercare di fare di tutto per risolvere una volta per tutte un problema che ci portiamo da sempre e mai nessun governo
regionale o nazionale ha affrontato con la giusta determinazione. La Sicilia e i siciliani meritano di essere trattatati alla stessa stregua di altre regioni Italiane dove il settore del turismo rappresenta un pezzo importante del sistema produttivo  e dove il turismo appunto diventa un volàno straordinario per lo sviluppo economico e sociale”.

editore:

This website uses cookies.