Musumeci: turismo trainante per Sicilia. Ma isola blindata anche a maggio

“Il turismo diventa in questo momento uno settori di traino per la Sicilia. Tra l’altro la Sicilia poco prima della chiusura era la regione con il più alto tasso di crescita del mezzogiorno d’Italia sul fronte del turismo, e alcune testate internazionali anche di prestigio hanno considerato la nostra isola tra le prime mete nel mondo. Ci stiamo attrezzando tenendo conto della prudenza cui dobbiamo improntate ogni nostra azione”. Lo ha detto il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, a Onmibus de La 7. “Come governo regionale – aggiunge – abbiamo comprato alcuni pacchetti per incentivare e favorire i turisti che pensiamo, temiamo, possano essere soltanto autoctoni cioè dire il turismo fatto in casa, che comunque muove alcuni milioni di persone per carità, e però non possiamo pensare di aprire la Sicilia che ancora oggi è chiusa e blindata proprio perché temiamo che ci possa essere un flusso da parte di altre regioni o da parte di Paesi stranieri assolutamente non sottoposto ad una verifica sanitaria necessaria che diventa il presupposto per evitare il ritorno del contagio. Riteniamo di dovere dare ossigeno – sottolinea Musumeci – a migliaia e migliaia di piccole imprese perché a differenza delle regioni del nord, il sud è caratterizzato da un sistema imprenditoriale assai frammentario, con piccole imprese spesso a conduzione familiare. Ed è a queste che dobbiamo guardare con particolare attenzione”.

“Io penso che questo mese di maggio debba servire a monitorare la situazione, speriamo di arrivare a contagio zero. Penso che la blindatura debba restare per tutto il mese di maggio, anche se alcuni accessi sono consentiti per ragioni particolari non è una chiusura ermetica”. ha poi aggiunto il governatore. “Dopo maggio se il dato epidemiologico lo consentirà – aggiunge – gradualmente apriremo perché abbiamo bisogno di riprendere i contatti con il mondo e potremo aprire anche ai turisti delle altre regioni italiane. Tutto è legato ad un dato non determinato dal governo regionale, ma – osserva – dalla diffusione del contagio e dalle linee guida che Roma ci deve dare ed entro cui ogni governatore si muoverà sulla base delle esigenze del territorio”.

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