Danno d’immagine per la Sicilia: piovono disdette dopo gli incendi

Vista da fuori la Sicilia è in ginocchio: gli incendi e i disagi nei trasporti stanno facendo il giro del mondo e in un periodo di altissima stagione piovono le disdette. Secondo il presidente di Assoturismo Confesercenti Sicilia, Vicio Sole, “la chiusura dell’aeroporto di Catania e il caldo straordinario dei giorni scorsi con i conseguenti incendi, hanno creato un danno d’immagine incalcolabile per tutto il comparto che va ben oltre il 40% di disdette e 10 milioni stimati per i risarcimenti ai turisti”.

Intanto sulle pagine dei giornali stranieri campeggiano le foto di una Palermo assediata dal fuoco, come il quotidiano francese Liberation (nella foto), che pubblica in prima pagina la fotografia di Mondello assediata di notte dagli incendi titolando “Mediterraneo a fuoco e fiamme”. Ma non solo la Francia, come si legge su Repubblica Palermo, dalla Spagna agli Stati Uniti, dalla Germania all’America Latina, i giornali stranieri non fanno che parlare dell’Isola “stremata dagli incendi” rilanciando le immagini dell’aeroporto di Palermo circondato dalle fiamme e quelle di Segesta minacciata dal fuoco. E poi c’è il New York Times, secondo cui “non è sicuro andare in Sicilia perché scarsamente attrezzata per far fronte al caldo estremo e persistente”.

“La contemporanea chiusura dell’aeroporto di Catania a causa dell’incendio procurato da un corto circuito, unito all’ondata anomala di calore abbattutasi su tutta la Sicilia e capace di lasciare senza acqua né luce ampie zone di territorio e ai roghi che hanno circondato Palermo e non solo – sottolinea Vicio Sole – hanno determinato un’impressione di totale insicurezza del nostro territorio, ripresa da tutti i media non solo italiani, procurando una lunga serie di disdette ancora in corso. Una situazione che ci porta a stimare un decremento del 30% anche nei prossimi mesi, ovvero nel periodo migliore per l’Isola che, a torto, viene considerata come una destinazione stagionale. Parliamo di un danno economico immediato stimabile in diversi milioni di euro e di un gravissimo danno d’immagine che sinceramente stento a quantificare economicamente nelle sue ricadute”.

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