Il sostituto procuratore di Enna Augusto Rio ha iscritto 6 persone nel registro degli indagati, tra funzionari e tecnici, per i lavori avviati e poi sospesi intorno al Castello di Lombardia, che si trova tuttora sotto sequestro. Si tratta di Egidio Marchese, ingegnere e capo del Genio Civile; Salvatore Gueli, soprintendente ai Beni culturali di Enna; Enzo Di Gregorio Gulizia e Gaetano Di Maria funzionari del Genio Civile, nonché responsabili del procedimento amministrativo per i lavori del Castello; Guido Mameli in qualità di Direttore della sezione beni architettonici; Paolo Puleo, ingegnere e dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale.
Sono accusati a vario titolo di avere attestato falsamente che i lavori sul costone del Castello avessero “caratteri di somma urgenza” per il distacco di detriti avvenuto otto mesi prima e di non avere impedito lo scavo con mezzi meccanici della base rocciosa.
A denunciare quanto fossero inappropriati quei lavori di stabilizzazione ai piedi del Castello erano state le associazioni ambientalistiche, tra cui Sicilia Antica e il Movimento 5 Stelle. In un esposto avevano rappresentato che quel tipo di intervento stava cagionando un danno irreparabile all’area tutelata e soggetta ad un vincolo archeologico ed ambientale.