Conclusa la stagione estiva, gli operatori sperano sulle presenze autunnali per arginare la flessione di presenze turistiche che si sono registrate un pò in tutta la Sicilia. Di un 5% di calo parlano gli operatori, interpretando dati e sensazioni, che alla fine dell’anno potrebbero subire lievissime mutazioni. Un dato che suona come campanello di allarme e sui quali ci si comincia ad interrogare. I motivi sembrano essere noti e su tutti si concorda: mancanza di programmazione, immagine distorta, trasporti insufficienti ed inadeguati, tariffe alte rispetto ai servizi offerti. Vecchi e mai risolti problemi sui quali prevale una crisi economica diffusa ed oggi anche l’eccessiva offerta rispetto ad una domanda insufficiente e comunque poco sollecitata. “In Sicilia dobbiamo decidere – spiega Giusi Farinella, direttore dell’hotel Club Costa Verde di Cefalù – se puntare su un turismo di qualità o di quantità. Occorre uno sforzo complessivo per migliorare i servizi oppure adeguiamo le tariffe ai servizi che offriamo. Ovviamente – conclude Farinella -non parlo solamente di quelli alberghieri, ma anche di quelli legati a tutte le categorie che concorrono alla filiera turistica, territorio in testa”.