Dopo la conferenza stampa ufficiale del Taormina Film Fest ed il Taormina Festival (vedi news) che si svolgeranno dal 23 giugno al 18 agosto, è stato presentato un anno prima alla Commissione Anfiteatro Sicilia il calendario della stagione 2024 a conferma del lavoro costante e peculiare che oramai da un anno il sovrintendente Ester Bonafede, con il direttore artistico Beatrice Venezi, portano avanti.
“Dopo il declino del Festival, dormiente per 10 anni e un debito che ammontava a 4 milioni di euro – ha ribadito Bonafede – il cammino è ripreso con un’attenzione particolare al bilancio che deve essere attento e francescano. La Sicilia è un palcoscenico naturale, occorre moltiplicare le produzioni cinematografiche che usano l’isola come set. L’auspicio è che Taormina Arte Sicilia possa diventare quasi un modello da essere replicato”.
Per il direttore artistico Beatrice Venezi “credo molto nell’attività che stiamo mettendo in atto e per tale ragione ho già presentato alla Commissione Anfiteatro Sicilia il calendario della stagione 2024. Resto in attesa di una conferma delle date messe a nostra disposizione, fiduciosa che verrà recepita la necessità di accorpare gli appuntamenti dedicati a Taormina Arte per rafforzare l’identità del Festival e della Fondazione in una loro percezione da parte del nostro pubblico”.
Ma sull’utilizzo del teatro di Taormina, si mette di traverso il neosindaco di Taormina, Cateno De Luca. “L’utilizzo del teatro non può
essere mero affare per gli impresari. Ho chiesto l’immediata convocazione di un tavolo tecnico con l’assessore regionale al Turismo Francesco
Paolo Scarpinato al fine di affrontare in maniera risolutiva la questione”, ha detto il primo cittadino che ha fatto sapere che la riunione della commissione interdipartimentale è saltata a fronte della sua richiesta. “Neanche il tempo di chiudere i lavori che ho ricevuto la chiamata dell’assessore regionale Scarpinato che ha condiviso i miei dubbi e le mie preoccupazioni – aggiunge De Luca – Ci vedremo domenica mattina a Palermo per individuare il percorso da intraprendere per liberare Taormina dal monopolio della gestione del Teatro antico e restituirle il ruolo di protagonista che merita”.
“Avevo chiesto – spiega il sindaco – la convocazione di una apposita riunione per esprimere il mio disappunto circa l’attuale gestione del teatro antico che non tiene conto delle esigenze della città. Taormina piaccia o no oggi ha difficoltà oggettive nell’ospitare e gestire grandi eventi per i quali non si possono garantire i servizi essenziali legati alla tutela del bene storico, il decoro e la sicurezza per i cittadini e la città di Taormina. Per tutta risposta invece all’ordine del giorno la commissione aveva semplicemente l’aggiornamento del calendario degli eventi 2023 e addirittura l’inserimento di nuove date. Ovviamente mi sono opposto e ho impedito la trattazione dei punti posti all’ordine del giorno. Non è pensabile sovraccaricare Taormina e il teatro in un periodo, quello di alta stagione, in cui la città è già sold out indipendentemente dai grandi eventi. Inoltre, ho dimostrato che ogni grande evento genera un danno erariale alle casse della Regione siciliana perché gli incassi per ogni serata che non superano i 10 mila euro, tre mila euro di canone fisso e il 2,5% sullo sbigliettamento, non coprono i mancati introiti della chiusura anticipata alle ore 17 in coincidenza dei grandi eventi e non coprono i costi delle modifiche del palinsesto che ogni grande evento richiede”, ha concluso.