Il caro voli frena vacanze e turismo in Sicilia

Si avvicinano le vacanze natalizie e torna a farsi sentire il problema del caro-voli, con biglietti aerei in vendita anche a 400 e 500 euro che rendono il ritorno in Sicilia di molti emigrati o pendolari un lusso e che ostacolano anche i turisti a scegliere l’Isola come destinazione in cui trascorrere le vacanze natalizie. In più, molte tratte diminuiscono o vengono proprio annullate in bassa stagione con l’aggravante che il volo è l’unica alternativa perché l’alta velocità dei treni si ferma a Napoli.

E sono dunque in tanti che esprimono il loro malcontento contro il caro prezzi, come racconta Repubblica.it. Tante voci che vengono raccolte dal gruppo Facebook “Contro i tagli da/per la Sicilia” che conta oltre duemila iscritti.

E così c’è chi va da Milano a Roma in Frecciarossa per poi prendere l’aereo da Fiumicino e chi lamenta le tariffe “fuori dalla concorrenza” applicate da Ryanair, monopolista della tratta Catania- Bologna. E per i residenti dell’Isola non c’è neanche la consolazione della continuità territoriale, un regime di tariffe agevolate già operativo da anni tra la Sardegna e i maggiori scali nazionali e tra Lampedusa e Pantelleria e gli aeroporti di Palermo, Trapani e Catania.

Per questo il Codacons ha lanciato una petizione online per chiederne l’applicazione. “Siamo tagliati fuori da tutto, per chi lavora e studia fuori è un dramma”, afferma il segretario nazionale Francesco Tanasi. Anche perché muoversi con largo anticipo spesso non basta. Tanto che Marcello Santoro dell’agenzia di viaggi Panormus, per Natale consiglia di prenotare già a settembre.

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