Il turismo è tutto on line? Franceschini non convince gli adv

“Da sempre il turismo a parole viene riconosciuto essere un grande potenziale economico, ma nei fatti, in 40 anni che ci lavoro, non ho mai visto interventi seri di promozione del territorio e/o di supporto al settore stesso in tutte le sue molteplici espressioni imprenditoriali. Anzi… Nell’ambito dell’incoming manca una seria analisi dei flussi turistici e dei mercati, nell’ambito generale delle adv dettaglianti e TO una burocrazia onerosa ed una tassazione variegata ed alta incide pesantemente sullo sviluppo lavorativo, creando contemporaneamente, con la tolleranza piena dell’abusivismo, una vistosa e sleale concorrenza e potrei continuare…”

“Da oltre 40 anni lavoro nel turismo e mi permetto di suggerire una bellissima lettura, La fattoria degli animali di George Orwell. Il nostro attuale ministro del Turismo, con i suoi molti discorsi fatti, ad oggi ha sempre dimostrato di essere stato messo lì senza capire di cosa si sta occupando… lo lasci in pace, poveretto, ha già i suoi problemi. Perché vuole attirarlo in una conversazione impegnativa?”. 

Così scrivono Enza Venezia e Gianni Raciti, due agenti di viaggio siciliani, commentando la lettera aperta che Andrea Costanzo, presidente Fiavet Lazio, ha scritto al ministro del Turismo, Dario Franceschini, in riferimento alla frase “oggi il turismo è tutto online, una volta per acquistare un viaggio si andava in agenzia di viaggi, oggi lo si organizza da soli su internet” che lo stesso ministro ha pronunciato parlando ai microfoni di Agorà, su Rai 3 lo scorso 12 settembre.

La lettera di Costanzo a Franceschini è stata pubblicata integralmente mercoledì 17 settembre suscitando le reazioni di alcuni addetti al lavori che hanno lasciato dei commenti sul nostro sito.

 

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