Sono 26 le spiagge siciliane che hanno ottenuto la Bandiera verde 2016, ovvero quelle promosse dai pediatri per la presenza di acqua limpida e bassa vicino alla riva, sabbia pulita per costruire castelli, bagnini, giochi colorati, spazi per cambiare il pannolino o allattare, e la presenza nelle vicinanze di gelaterie, locali per l’aperitivo e ristoranti.
I lidi ad hoc per gli under 18 nell’isola sono dunque Mondello, Balestrate, Cefalù (Palermo), Campobello di Mazara, Tre Fontane, Torretta Granitola, Marsala, Signorino, San Vito Lo Capo (Trapani), Casuzze, Punta Secca, Caucana, Ispica, Santa Maria del Focallo, Marina di Ragusa, Pozzallo, Scoglitti, Pietre Nere, Raganzino (Ragusa), Giardini Naxos, Marina di Lipari-Acquacalda-Canneto (Messina), Plaja (Catania), Porto Palo di Menfi (Agrigento) e Vendicari (Siracusa).
“Quest’anno – spiega all’AdnKronos Salute il pediatra Italo Farnetani, che ancora una volta ha curato il lavoro – sono state selezionate 34 nuove località, in base alle preferenze espresse da un campione di 196 pediatri che non avevano partecipato alle indagini degli anni precedenti”. L’iniziativa sarà presentata il 16 aprile in un convegno a San Benedetto del Tronto, in cui ci sarà anche la consegna della ‘Bandiera verde’ ai sindaci dei Comuni insigniti del riconoscimento.
“Per la qualità delle acque e la possibilità di balneazione, ci siamo riferiti alle strutture istituzionali e pubbliche italiane – precisa il pediatra – Inoltre, nel tempo abbiamo incluso varie tipologie marine: nel 2008 e 2009 sono state valutate le località di mare definite ‘mondane’, dove fossero presenti attrezzature turistiche rivolte sia ai genitori che ai bambini. Nel 2010 invece abbiamo cercato quelle ‘incontaminate’, in cui la natura prevalesse sulle strutture turistiche. Fino a questo punto erano state individuate 51 località turistiche”.
Nel 2011 sono state scelte dai pediatri 25 spiagge con maggiori attrezzature turistiche e l’anno dopo è stato chiesto di scegliere “fra quelle che avessero ottenuto la bandiera blu le mete più ‘a misura di bimbo'”. Nel tempo sono stati adottati diversi criteri di selezione anche in base alla dislocazione geografica, tanto che con gli anni è emersa una distribuzione omogenea in tutto il territorio nazionale “e nessuna regione che si affaccia sul mare è restata priva di una località giudicata adatta ai bambini”.