Da Palermo a Mazara del Vallo, da Cefalà Diana ad Altofonte e Castelvetrano: tutti alla scoperta dei siti di nicchia, fuori dai circuiti turistici tradizionali e fuori dalla candidatura a Patrimonio dell’Unesco della Palermo arabo normanna. La Fondazione Federico II ha presentato nei Giardini del Palazzo Reale “Un altro itinerario”, terzo segmento del progetto “In cammino con la storia”, in programma fino a domenica 30 novembre.
Ogni mattina dalle 9 alle 13 visite guidate gratuite e siti aperti al pubblico per avvicinare alla storia culturale e architettonica dell’Isola turisti e non solo, come la Chiesa della Santissima Trinità di Delia e ancora i bagni termali di Cefalà Diana e tanti altri.
Sabato 29 novembre, inoltre, a Palermo, Torre Alfaina e Piccola Cuba di Villa Napoli, Castello della Favara – Maredolce” e Palazzo dello Scibene saranno aperti al pubblico, dalle 9 alle 13.
“Questo progetto permette di far conoscere tutti quei siti arabo-normanni della Sicilia occidentale meno noti rimasti fuori dal percorso riconosciuto Patrimonio dell’Unesco” ha detto il presidente dell’Ars e presidente della Fondazione Federico II, Giovanni Ardizzone durante la presentazione dell’itinerario.
Anche il direttore generale della Fondazione Federico II, Francesco Forgione ha sottolineato l’esigenza di riscoprire un patrimonio straordinario di bellezze architettoniche e artistiche che solo con un uso improprio e semplicistico del termine può essere definito minore. “Da Mazara del Vallo a Castelvetrano, da Altofonte a Cefalà Diana a Palermo, visiteremo chiese, castelli, bagni termali, monumenti – spiega Forgione – lungo le tracce di un itinerario arabo-normanno che attraversa la Sicilia occidentale. Lo facciamo mentre è ormai ufficiale la candidatura dell’Itinerario arabo-normanno di Palermo e le Cattedrali di Cefalù e Monreale come unica candidatura dell’Italia al riconoscimento di Patrimonio mondiale dell’Unesco per il 2015. È una scelta”.
Alla presentazione c’era anche il neo assessore regionale ai Beni Culturali, Antonino Purpura. “Si tratta di un’iniziativa lodevole – ha detto – poiché ha aiutato ad ampliare ed arricchire l’offerta turistica siciliana. Oltre ai siti più noti esistono delle realtà poco conosciute che meritano attenzione sia da parte dei visitatori che da parte dei siciliani, a cominciare dalle scuole”.