Italia divisa sulle isole covid free e il Piemonte candida le valli

Scoppia la lite fra le regioni sull’ipotesi di vaccinare gli abitanti delle isole minori per renderle covid free in vista dell’estate e incentivare così il turismo come si sta già facendo in Grecia e Spagna.

E così dopo la contrarietà espressa dai presidenti di Emilia Romagna e Friuli Venzia Giulia, Stefano Bonaccini e Massimiliano Fedriga, arriva la bocciatura anche dl governatore della Liguria Giovanni Toti boccia. “Per far ripartire turismo e terziario – dice Toti – serve un Paese sicuro nel complesso. Noi non abbiamo una Sant’Elena in mezzo all’Oceano in cui spedire Napoleone. Chi è che va a Capri senza vedere Castel dell’Ovo? Le Cinque Terre sono isolate, ma come possiamo evitare che la gente vada a fare shopping a Genova? Mi pare un’ipotesi irrealizzabile prima ancora che ingiusta”.

Contario anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che giudica prematura la proposta del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, di rendere alcune isole italiane dei territori Covid Free: “sono tutte proposte belle che potranno essere prese in considerazione, ma la cosa importante è completare questa fase di vaccinazione massiva perché solo così potremo superare tutti i problemi”.

“Tutti vogliamo le isole Covid free, vogliamo l’Italia Covid free… però se vogliamo evitare la confusione e il caos credo che le regole che il governo ha individuato debbano essere rispettate”, aggiunge la ministra per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini. “E’ giusto pensare al turismo – dice ancora Gelmini – lo faremo dentro il prossimo decreto Sostegno, mettendo in campo misure per valorizzare il turismo e la prossima settimana faremo una conferenza con tutti i sindaci delle isole minori: c’è la volontà di dare una mano al turismo ma nel modo giusto”.

“Sono a favore delle isole Covid free, la nostra si chiama Veneto”, replica dal canto suo il presidente del Veneto Luca Zaia che si dice fiducioso sull’andamento della prossima stagione turistica nella regione: “abbiamo – rileva – le prime conferme, vediamo già un incremento delle prenotazioni”. Il mondo, aggiunge “è interessato a capire le regole. Se Roma non ci ferma noi faremo entrare chi ha fatto il vaccino”.

intanto però il governatore della Campania Vincenzo De Luca non intende fermarsi: “la Campania lavorerà per avere le isole Covid free. Lavoriamo per perseguire questo obiettivo perché si ritiene prioritario il rilancio del comparto turistico in Campania: o questa operazione si fa oggi o perdiamo un altro anno di turismo che significa decine di migliaia di stagionali senza pane. La Campania andrà quindi avanti e non chiederà l’autorizzazione a nessuno, né a Roma, né a Bruxelles, né alle Nazioni Unite”.

“Se una volta tanto si ha un occhio di riguardo per le isole non credo che Bonaccini debba strillare al fatto che c’è la concorrenza sleale, perché la concorrenza sleale noi la subiamo da sempre. Perché non abbiamo le stesse condizioni infrastrutturali. Se così è, la concorrenza sleale va abbattuta ‘ab origine’ e quindi dovremmo avere le stesse condizioni infrastrutturali dell’Emilia Romagna”, rimarca l’assessore alla Sanità della Regione Sardegna, Mario Nieddu.

“Bonaccini non sa di cosa parla e nemmeno Zaia, non vogliamo vaccinare le nostre piccole isole per privilegi economici, del resto non possiamo entrare in competizione con le economie forti di Emilia Romagna e Veneto, vogliamo superare le difficoltà della condizione di insularità, a garanzia del diritto alla salute”, sottolinea Francesco Forgione, sindaco di Favignana. “Nelle isole – aggiunge – non abbiamo presidi ospedalieri e tutto avviene attraverso elisoccorso e da Favignana con idroambulanze, la sanità specialistica è assente. Sono cose che Bonaccini non conosce e non percepisce nella sua ricca Emilia Romagna. E poi nelle nostre isole ci sarebbero da vaccinare poco più di 30mila persone”.

Marco Giorgianni sindaco di Lipari, che amministra anche Stromboli, Panarea, Alicudi, Filicudi, Vulcano, dice: “La richiesta di rendere le siole minori covid free nulla ha a che vedere con gli aspetti economici. Certo non nascondo che sarebbe una opportunità per le isole minori italiane tutte. Detto questo ricordo che da mesi i nostri veri concorrenti, le isole greche, stanno prendendo prenotazioni mentre noi stiamo a guardare. Tuttavia, la mia motivazione è sanitaria, qua ci sono 6 isole dove non esistono strutture sanitarie e dove se ci si ammala di Covid non si prende l’ambulanza per raggiungere l’ospedale. Gli abitanti delle isole vanno messi in sicurezza”.

“Resto davvero stupito di fronte alle parole del presidente Bonaccini, che parla di ‘privilegi’ riferendosi alla proposta di vaccinare i cittadini delle isole minori. Forse qualcuno non si rende conto di cosa significa ammalarsi di Covid in una piccola isola nella quale non c’è un ospedale, non c’è una sala di rianimazione, e se hai un problema di salute non chiami l’ambulanza come succede a Bologna, devi chiamare un elicottero – sottolinea Totò Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa – Questa proposta non punta solo a tutelare il turismo che nelle isole minori rappresenta spesso la principale, se non l’unica fonte di economia locale, ma punta innanzitutto a salvare la gente che vive in realtà ‘lontane da tutto’ dove le strutture sanitarie sono a dir poco insufficienti”.

“Siamo preoccupati per l’eventuale stop alle vaccinazioni di massa deciso per le isole partenopee, perché oltre a mettere a repentaglio la salute pubblica di aree particolarmente vulnerabili rischia di far perdere una grande occasione di rilancio turistico”, conclude Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Minori Sicilia.

Intanto però il Piemonte vuole copiare l’idea per rendere le valli piemontesi (e non solo) Covid-free, con l’obiettivo di salvare il turismo in estate. “Che differenza c’è tra le isole e le colline Unesco di Langhe-Roero e Monferrato, il lago Maggiore, le vette alpine o la Reggia di Venaria?”, si chiede il governatore Alberto Cirio sul dorso torinese del Corriere della Sera, mentre l’assessore al Turismo Vittoria Poggio apre alla possibilità di allestire una macchina che consenta un turismo senza virus. “Il Piemonte è in grado di attrezzarsi, garantendo la sicurezza e aiutando la filiera a ripartire – aggiunge l’assessore Poggio -. Nei prossimi giorni ci confronteremo con i privati e subito dopo individueremo le aree più adeguate, attrezzandole secondo i protocolli delle autorità sanitarie”.

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