Palermo è in prima fila tra le città disponibili a smaltire la Costa Concordia. Ora che il relitto è tornato in asse è iniziato il toto-porti per dare l'ultima sepoltura alla nave affondata il 13 gennaio 2012, anche se il trasloco avverrà non prima della prossima primavera.
La decisione finale spetta a Costa: ma si tratta di una decisione che la compagnia potrà prendere entro alcuni paletti. Il primo di essi è la qualificazione della nave come rifiuto, e ciò chiama in causa il ministero dell'Ambiente e la Regione Toscana. L'altro è rappresentato dalle norme Ue che prevede che lo smaltimento avvenga nel porto più vicino e adeguato. Se il parametro della vicinanza all'Isola del Giglio non lascia molti spazi, è il concetto di adeguatezza a rappresentare una variabile su cui le candidature potranno misurarsi.
Piombino è la più vicina, Palermo la più attrezzata. La città toscana ha già predisposto il bando per realizzare il molo che accoglierà la Concordia, appalti che saranno assegnati entro fine settembre. Piombino ha ottenuto anche un finanziamento pubblico di 111 milioni. A Palermo Fincantieri, costruttrice della nave e fornitore di Costa, ha già tutto pronto per dare il via ai lavori di smaltimento. Qui il problema invece è la distanza dall'Isola del Giglio. A pressare anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando che al di là dei "campanilismi", punta su Palermo come "scelta di buon senso".
Ma per il momento Costa non lascia alcuno spiraglio: "Non esiste in Italia un'azienda che riesca a smaltire una nave di queste dimensioni rispettando le normative ambientali" ha detto Franco Porcellacchia di Costa al Sole24ore. Non è un caso che finora l'azienda ha smaltito all'estero le sue navi da crociera fuori uso.