In Grecia contano di vaccinare tutti gli abitanti delle isole più piccole nel giro di qualche settimana, di sicuro entro l’avvio della stagione turistica. Una strategia che i sindaci delle isole minori siciliane speravano potesse essere applicata anche in Italia.
Non a caso a fine marzo era arrivato l’ok dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci alla vaccinazione di massa nelle isole minori, richiesta che per prima era partita dal sindaco di Favignana Francesco Forgione lo scorso 2 febbraio e poi rinnovata subito dopo l’insediamento del commissario straordinario per l’emergenza Covid 19 Francesco Figliuolo. Ma ad oggi, nonostante la dichiarazione odierna del ministro del Turismo Massimo Garavaglia (vedi news), in Sicilia tutto tace.
“La vaccinazione di massa – ribadisce il sindaco di Lampedusa Totò Martello intervistato da Travelnostop.com – doveva partire tre settimane fa, ma prima il maltempo ha impedito l’approdo della nave e quindi il camion della Protezione Civile è rimasto in Sicilia e non abbiamo potuto realizzare l’area per somministrare i vaccini, poi c’è stato il ritiro di Astrazaneca e i problemi dentro l’assessorato regionale alla Sanità. Ho scritto al presidente Nello Musumeci e al premier Mario Draghi ma stiamo aspettando ancora una risposta. E’ vero che Figliuolo ha chiesto dei dati ma intanto Lampedusa è diventata zona rossa e i casi continuano ad aumentare”.
Per Martello la vaccinazione di massa è una priorità e non da un punto di vista economico: “In quanto isole siamo lontani dalla terraferma e soprattutto non abbiamo attrezzature sanitarie idonee ad affrontare l’emergenza Covid”.
Il primo cittadino chiarisce infine che la zona rossa non ha nulla a che fare con gli sbarchi perchè i migranti non hanno contatti con la popolazione locale: appena arrivati vengono trasferiti sulle navi quarantena e tra l’altro gli eventuali positivi non vengono neppure conteggiati nei dati riguardanti l’isola.